Macello Rifermentato, algoritmi e un maiale a sette teste
di Giovanni Panetta
Intervista a Marcello Bellina (Zolle, Viscera///, Berlikete) e Michele Basso (Hypershape, Viscera///) riguardo l'edizione in cassetta di Macello per Hypershape e la sua versione "Rifermentata".
Macello

Cover di Macello (Hypershape, 2020). Artwork di Berlikete (Marcello Bellina).

Il 3 Aprile 2020 gli Zolle, band di Codogno formata da Marcello Bellina (chitarra, anche attivo nei Viscera///, nel suo progetto solista Berlikete, e in passato bassista nel trio Morkobot) e Stefano Contardi (batteria), pubblicano il loro quarto lavoro Macello, per la Subsound di Roma in versione CD e vinile. Mentre il 14 Settembre dello stesso anno è la volta della versione di Macello in cassetta, per la compaesana Hypershape di Michele Basso (Viscera///, Drop Machine) e Giorgio Salmoiraghi (anche artista grafico e agente di Swamp Booking). L’edizione di una tape nasce per l’appunto da Michele, che ha manifestato fin da subito entusiasmo per il disco. Attraverso l’incoraggiamento di quest’ultimo nel voler dare qualcosa di speciale all’uscita di Macello per la sua etichetta, Marcello Bellina realizza una rielaborazione alternativa del disco originario, detta “Rifermentata”, che verrà stampata sul lato B dell’edizione speciale (invece il disco nella sua prima versione avrà spazio sul lato A).

I Viscera/// sono un progetto grindcore/drone metal dalle tinte psichedeliche, originario di Cremona, capitanato da Michele e in cui Marcello è rientrato a far parte nel 2019. Come vedremo, l’idea di Macello Rifermentato prende vita in Michele dopo aver ascoltato il master originario del lavoro degli Zolle in un giorno di prove con i Viscera///.

Le tracce di Macello – quelle originarie – vengono completamente riprocessate con algoritmi digitali, offrendoci un lato del gruppo lodigiano nuovo e innovativo dal punto di vista della sperimentazione sia all’interno della loro poetica, sia nel contesto generale. Si percepiscono gli elementi caratteristici della fonte da un punto di vista ritmico, o della struttura dell’onda sonora ad un esteso ordine di grandezza, e meno della melodia/armonia. I timbri delle tracce “rifermentate” conferiscono una forma torrenziale e magmatica al disco, musicalmente rumoristica e dissonante. Se in S’Offre si delinea una struttura familiare simile alla traccia originale, L’Ama ad esempio si discosta nettamente dal contesto, e L’Affetto assume la forma di un esperimento di avanguardia percussivo e quasi cacofonico.

Abbiamo rivolto alcune domande a Marcello Bellina e Michele Basso riguardo l’edizione speciale di Macello per Hypershape. Di seguito l’intervista.

Allora cominciamo dal principio. Come nasce l’idea di Macello prodotto da Hypershape, e il suo concept interessante e originale, diverso dalle versioni di Subsound Records?

Marcello Bellina: “Ciao, rieccomi di nuovo! L’idea di fare una versione in cassetta di Macello è partita da Michele, una sera andando alle prove dei Viscera/// (il gruppo di Michele, con cui sono tornato a farne parte anch’io un paio di anni fa e con cui suonai già in passato, sul loro/nostro secondo album, ma sarebbe una storia lunga e forse fuori contesto in questa intervista. O forse no. Comunque sia, è una premessa fondamentale per la storia della cassetta di Macello. Che lunga parentesi!) gli feci ascoltare in anteprima il disco. Ricordo che rimase colpito dai riff e mi disse subito, ancora prima che S’offre finisse, che sarebbe bello fare un’uscita del disco in cassetta.

“Dunque, è passato un bel po’ di tempo da quella sera, ma io ricordo una scena del genere.

“La cassetta del disco (“la cassetta del disco” ahahah!) al momento non era nemmeno stata contemplata né dagli Zolle né da Subsound Records (che aveva in programma la versione CD, vinile nero e vinile Splatter). La sua proposta ci ha fatto molto piacere, anche se a dir la verità, nessuno di noi ha più un mangiacassette. C’è da dire però che Macello in cassetta è venuto fuori un oggetto molto molto carino!”

Michele Basso: “Anzitutto un saluto a voi e a tutti, ringraziando per lo spazio e per l’interesse.

“Una sera io e Marcello eravamo in auto insieme e mi fece ascoltare il master di Macello; rimasi da subito colpito perché finalmente, secondo la mia opinione da amico e supporter della band, gli Zolle avevano finalmente raggiunto la quadra, finalmente ho ascoltato il loro sound davvero completo.

“Da subito dissi a Marcello che mi sarebbe piaciuto lavorare come Hypershape ad uno dei formati della release, mantenendo il nostro stile deluxe e limitato. La Subsound non si sarebbe occupata della tape, quindi decidemmo di prendere la palla al balzo. Da lì è stato necessario cercare soluzioni per rendere l’oggetto unico. Senza troppi indugi abbiamo proposto quasi all’unisono una versione alternativa del disco (anche per ragioni di minutaggio totale abbastanza breve del platter) sfociata poi nel lato “rifermentato”, e l’aggiunta di card esclusive illustrate da Berlikete, aka Marcello.

“Rispondendo all’ultima parte della domanda, Hypershape sposa spesso questo tipo di progetto, soprattutto sotto forma di tape. Nel nostro catalogo vantiamo umilmente versioni su nastro di album appartenenti ad artisti come Larsen e Orthodox.”

Card di Berlikete

Card di Berlikete (Marcello Bellina) all’interno dell’edizione di Macello per Hypershape.

Quali tecniche sono state utilizzate nel secondo lato, ovvero la versione dell’album “rifermentata”? Vi siete avvalsi di tecniche sia analogiche che digitali, oppure solo una delle due opzioni? Come si colloca Macello nel catalogo Hypershape?

Marcello Bellina: “La versione Rifermentata (è Stefano la mente di questi concetti meta-agricoli, è nella terra fino al collo. Non fraintendete, è ancora vivo, non è sepolto!) è nata principalmente per problemi di (troppo) spazio, c’era un lato B da riempire, così abbiamo pensato di riproporre l’intero album in chiave elettronica, ma con suoni di infima qualità e con bit decisamente ridotti all’osso, (che è anche a tema con Macello). Quello che sentite sul lato B è effettivamente ….no, non ve lo spiegherò! Ahahahah! La cosa perderebbe fascino, il risultato è però simpatico, astratto e inaspettato per un gruppo come gli Zolle. Vi tocca ascoltarlo! :P”

Macello Fermentato è un esperimento rumorista, interessante e senza un’anima familiare. L’album da cui si parte, di per sé già eterodosso, viene completamente trasfigurato non solo fisicamente, ma anche trasportandolo ben al di fuori dal suo genere musicale di origine. Sembra che questa operazione sia molto simile ad un gioco di ombre cinesi (la sua idea viene estratta dalla fonte, perdendo di dimensione, cioè alcuni degli elementi caratteristici) e proiettata su una parete non piana e disordinatamente deforme (l’idea estratta viene corroborata da nuovi e diversi elementi). In maniera curiosa, i pezzi sono irriconoscibili, e per quanto mi riguarda più delle volte mi sembra di ascoltare (ad orecchio nudo) un suono simile ad uno scampanellio MIDI, e che essendo una riproduzione alterata del primo Macello risulta strutturato in maniera rotonda e ludica; se per esempio in S’Offre e D’Annata rifermentate vengono ricalcate grosso modo le loro strutture originarie, per il resto si ha a che fare con un’offerta sonora astratta, emulando in maniera criptica la prima versione del vostro quarto album. Un oggetto sicuramente che vuole unire un un’unica istanza (la release Macello per Hypershape) suono ben strutturato (lato A) con uno stupefacente, dissonante “brutto” (lato B). Quanto vi sentite legati a questa release? Vi aspettavate un simile risultato per la seconda facciata o è stato tutto offerto dalla vostra estemporaneità?

Marcello Bellina: “Anche se non sembra, la versione Rifermentata ricalca pari-pari la versione originale. Ora sarebbe noioso spiegare qui la complessità degli algoritmi e delle equazioni che hanno portato alla realizzazione di un’opera di musica elettronica contemporanea di tale portata, valore, spessore, personalità e esuberanza, ma di certo vuole traslare la spontaneità degli Zolle in versione rock in un’inedita deformazione di un maiale a sette teste pronto a divorare qualsiasi spartito. Per quanto riguarda l’ultima parte della tua domanda, passo la penna a Michele, dato che per noi ogni uscita è molto importante. Di Macello Rifermentato apprezziamo molto anche il modo in cui si presenta l’oggetto in sé. La copertina si basa sul disegno originale, senza colorazione, mentre la cassetta di colore rosa si intona in modo naturale con il nostro Macello.”

Michele Basso: “Onestamente, conoscendo bene Marcello come musicista, mi aspettavo esattamente una follia del genere. Già in passato, anche con i Morkobot o come solista, aveva messo mano a remix e versioni alternative di pezzi altrui, e il suo approccio si basa fondamentalmente sulla quasi totale decostruzione melodica della forma canzone, con risultati spesso spiazzanti e stupefacenti. Il lavoro svolto su Macello non è da meno.”

Tape di Macello.

Versione in cassetta di Macello per Hypershape.

Vi chiedo se prevedete simili esperimenti di editing, elettronico o meno e in senso più o meno rumorista, nei vostri prossimi lavori, anche per gli altri progetti. Hypershape prenderà spunto per un’altra, simile release?

Marcello Bellina: “Non saprei cosa risponderti, non riusciamo a pianificare come suoneranno le prossime canzoni. I brani degli Zolle nascono dall’improvvisazione tra noi due (io e Stefano, non io e Michele, ahahah!), nessuno arriva in saletta con parti già pronte. L’approccio iniziale alla composizione è decisamente libero da schemi. Chiaramente, il fatto di suonare ad un volume smodato e di picchiare le pelli in quel modo, spesso ci portano verso determinate direzioni musicali!”

Michele Basso: “Per quanto riguarda i prossimi step, possiamo dire che terremo assolutamente ancora in considerazione percorsi come questo perché, al di là della soddisfazione in sé, possiamo dire di aver creato insieme agli Zolle un oggetto da cui difficilmente una persona si separerà.”

Riferimento per l’intervista: podcast dedicato ad Hypershape di Contenere Moltitudini, un programma di Gianmaria Aprile su Fango Radio, con ospiti Michele Basso e Giorgio Salmoiraghi, e trasmesso il 08/06/2021.

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