Viaggio spaziale nell’elettronica dinamica di Perpetual Bridge
di Giovanni Panetta
Intervista a Perpetual Bridge (Nadia Peter). Viaggio cosmico in una elettronica eterogenea, tra techno, ambient, house e Kosmische Musik.
Astral Departures

Astral Departures (2022). Artwork di Roberto Mucchiut e Leo Matkovic – Efentwell!

Perpetual Bridge è il progetto solista elettronico della luganese Nadia Peter che in data 28/10/2023 ha pubblicato il suo primo album Astral Departures per l’etichetta bernese Everest Records. In uno dei precedenti nostri articoli abbiamo trattato della precedente uscita Upon The Deep, caratterizzato da sonorità ambientali e spaziali, più riverberate e distese. Questa volta il suono della Kosmische Musik è ancora predominante, anche se il tutto è accompagnato da una poetica contraddistinta da trame più nette e distinte di genere dancefloor, tra techno e house, ma in cui si è fedeli comunque ad un astrattismo delineato da accordi di synth più caro alla precedente produzione.

Approfondiamo gli accennati temi nella seguente nostra conversazione con l’artista svizzera.

Rispetto il precedente EP Upon The Deep, questo tuo primo album, Astral Departures, si sposta verso sonorità ambient, cosmiche e iridescenti (in un qualche modo più dancefloor, ma comunque sperimentali). C’è da dire che il suono ambient è molto più organico ed espressivo, un modo da creare una polifonia iperuranica, almeno così mi è stato evidente. Parlaci di questo passaggio e della fase più artigianale del tuo lavoro.

“Astral Departures è il mio primo album lungo e sono molto contenta che la Everest Records abbia deciso di farne un vinile (si trova su bandcamp). Si tratta di un album in cui assumo la posizione di un bambino che si avventura in mondi diversi per vivere più esperienze possibili e vedere cosa succede in ognuno di questi e quando creo dei ponti tra essi.

“In maniera molto curiosa, libera e forse un po’ ingenua, esploro e percorro quindi diverse strade nell’elettronica (quelle che m’interessano di più e che più mi hanno influenzato finora a livello artistico (sia in maniera intuitiva, sia estetica). La musica sperimentale mi piace per la libertà in cui ci si può muovere, sia nella sua produzione, sia nel suo ascolto ed è in fondo proprio la sperimentazione il trait d’union che unisce una elettronica più strutturata e ritmata ad una ambient più eterea ed evanescente.”

La title-track disegna geometrie angolose e tessutali (che approfondiremo più avanti) di una cosmicità più terrea, in cui voci umane disegnano un paesaggio di ghirigori aggrovigliati e astratti. In un contrasto più digitale e lisergico, dall’impostazione più ritmica, si impone Paradoxical Propeller con i suoi accordi di synth massivi o diversificati, giocando con un contrasto tra forma netta e sfumata. C’è un’attitudine a creare curvature interessanti, immerse sempre in uno spazio familiare o euclideo; sembra ci sia un legame con la Persona e la Terra e uno slancio verso l’Oscuro. Condividi questa visione? Come avvengono questi elementi in questo processo creativo.

“Certamente, sono d’accordo, come già dicevo adoro mescolare energie diverse per dare vita ad un tessuto dinamico, in cui la luce e il mondo che conosciamo percettivamente ed esperienzialmente non sono possibili senza l’oscurità ed il mistero che avvolgono ogni cosa.

“Delle pietre di montagna possono essere ammirate come emanazione della terra in una delle sue materie primordiali, ma possono, a seconda della prospettiva, della luce, del buio o del momento trasformarsi in entità misteriose, dalle espressioni umane che sussurrano segreti sulla vita, sulla morte o sull’universo in una lingua a noi sconosciuta.

“Nella composizione ricerco attivamente questa tensione dinamica che mi orienta come l’ago di una bussola.”

Vi è una creatività in senso techno, la quale caratterizza tutto il disco, in cui accordi eterei sintetici e beat complessi si compensano in un equilibrio asimmetrico. Abstract Possibilities unisce queste due polarità in senso periodico e allo stesso tempo magmatico (ma in maniera sostenuta), attraverso un equilibrio ieratico e glaciale. Ritmi più iconicamente cadenzati appartengono a Flying Stones, nel segno di sonorità house cosmiche. Questo suono più spaziale, ma lucente, sembra essere iconico nella tua nuova poetica musicale. Parlaci di questo aspetto nel segno di un’elettronica ponte tra più attitudini.

“Mi è stato detto da molti che la mia musica ricorda la Kosmische Musik e la cosa mi fa molto piacere perché è un sottogenere che amo tantissimo.

“Vedo anche una grande affinità tra la Kosmische Musik e la musica techno, in particolare come quest’ultima abbia potuto attingere in un modo o nell’altro da essa per creare atmosfere sicuramente diverse, perché appunto più cadenzate, ma il cui obiettivo è lo stesso: rapportarsi diversamente con il mondo. Trasformare la percezione della realtà in qualcosa di molto lontano da noi ma che ci riporta alla natura, al cosmo, al pianeta, alle origini di tutto.

“Oltre a ciò, con i brani più ritmati dell’album ho voluto omaggiare il mio amore per la musica elettronica più sperimentale degli anni ’90, con Aphex Twin, Boards of Canada, Autechre e tanti altri.”

Parlaci di Wild Park; il suono sembra rarefatto come altri presenti nel disco, ma cela quello che potrebbe essere un field recording di suoni di materiali porosi e di una natura in nascere. Parlaci di questo pezzo più concreto e come si colloca nella scaletta di Astral Departures.

“È un brano che mi ha regalato, durante la sua composizione molto più minimale rispetto agli altri brani, una grande soddisfazione. Anche con poco, è possibile catapultare chi ascolta così lontano. Ed è un bel messaggio finale.

“Ho voluto creare un’atmosfera primordiale, da cui si origina tutto o verso cui tutto torna.”

Perpetual Bridge

Perpetual Bidge. Grafica di vvvvvvva____.

Floating Deep sembra riprodurre un sound autunnale e sospeso, attraverso un beat minimale fatto di pulsazioni simili a battiti cardiaci riprodotti da una spontanea emotività, mentre un paesaggio sonoro scorre su una prospettiva ideale. Come avviene la creazione di questo pezzo, e come si combinano questi elementi introspettivi ed espressivi verso l’esterno?

“Io con Floating Deep mi sentivo più sospesa tra l’inverno e l’estate, dove l’acqua prende forma in tutte le sue temperature, nei suoi colori e nelle sue consistenze.

“In questo brano quello che cerco di comunicare è la bellezza che vedo nell’abbandonarsi a emozioni profonde o a percezioni sublimi che si possono incontrare nella contemplazione della vita, dei suoi dilemmi, della natura e dell’universo. Queste attività trascendenti, ci portano a scoprirci nelle varie sfaccettature possibili del nostro animo, nella ricerca costante di una pace dei sensi, che per me rappresenta in fondo la ricerca di un’armonia nell’esistenza.”

In conclusione, parlaci del prossimi progetti, a livello di concerti o anche trasferte, e cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo lavoro.

“Coi concerti devo dire che sono molto contenta, non sono un animale da concerto (per ora), preferisco quindi centellinarli per occasioni in cui ho energie fisiche e mentali e disponibilità di tempo. Sono felice di aver comunque fatto molte date e che la lista dei posti in cui ho suonato sta diventando piuttosto gratificante. La prossima data sarà nel Giura, più precisamente nella mitica La Chaux-de-Fonds per la bellissima manifestazione svizzera “Röstibrucke – Electroacoustic Cabaret” che presenta artisti svizzeri sperimentali per farli viaggiare nelle diverse città svizzere in cui è organizzato dalla SZKMD production. Ci saranno altri musicisti che mi rallegro di conoscere così come mi rallegro di suonare in un Centro Culturale come l’ABC.

“Per il nuovo album non ho fretta, mi voglio prendere più tempo che per la creazione di Astral Departures. Penso che il tempo per la creatività, per l’esplorazione e per la registrazione siano la parte più importante e più entusiasmante del processo. I brani vanno tessuti e ritessuti per diventare vivi e tridimensionali. Noto subito la differenza tra un brano neonato ed uno che è stato sotto le mie grinfie per un po’.

“Sicuramente il fatto di avere più strumenti a mia disposizione rispetto a quando ho prodotto Upon the Deep e Astral Departures, mi permetterà di godermi ancora di più il processo. Penso anche che sono ormai pronta a protendere verso collaborazioni con altri artisti per nuovi promettenti scambi di prospettive, suoni e melodie.

“Spero di superarmi, di sorprendermi e di sorprendere.”

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