“TARD NUESTR” HC: CARNE DEMO 2019
di Roberto Liuzzi
Recensione del demo del gruppo ionico HC
Carne, Taranto HC

Foto dei Carne. Da sinistra a destra: Giovanni Cardelicchio, Marco Cacciatore Luca Monopoli e Davide Montinaro.

“Ora di che ho paura/ di camminare in equilibrio sul crinale… di che ho paura?” La citazione tratta da Accaccì, pezzo conclusivo del monumento Conflitto a firma Assalti Frontali, mi è subito venuta in mente all’ascolto di questo promo (seppur molto distante dalla sonorità battute dai romani DOC), primo vagito della nuova creatura CARNE. Ebbene sì, trattasi del comeback di Luca, voce-chitarra degli indimenticati Hobophobic, affiancato da locals provenienti da Le braccia di Kali e Fennek, a seguito del congelamento (più che scioglimento) degli Hobos, dopo circa 20 anni di sbattimenti, concerti su e giù per la penisola e ben 5 dischi. Sei potenti pezzi nel solco della tradizione HC nostrana, che mixa il carattere della vecchia scuola con l’approccio dei giorni nostri, portando avanti quello stile che ormai definiamo in zona, e senza campanilismi, Ionico HC… ossia, HC/punk compatto e variegato, melodincazzato, ben suonato e registrato (garanzia SudEstudio dell’amico Stefano Manca, già componente dei miei amati Suburban Noise), dinamico e coinvolgente, che va dritto al sodo (per quanto non manchino cambi e ripartenze), tirato senza essere estremo.

I testi poi non hanno solo lo scopo di accompagnare il suono ma sviscerare il sentimento che si vive, che sia rabbia, denuncia o semplicemente affermazione d’intenti, in un’ottica mai arrendevole ma di riscatto, sempre pronti ed in prima linea, pur con tutte le difficoltà degli ingabbiamenti quotidiani imposti e/o indotti, a farsi sentire, reclamando il proprio posto nel mondo come lo si vorrebbe… e Luca, urlando forte e chiaro nell’esposizione, sa come renderli epidermici, da empatia istantanea, a rinnovare un legame emotivo con noi attivi fruitori che dura da svariati anni. Espressione del proprio essere che diventa strumento di lotta. Chi ha amato gli Hobo troverà una continuità di percorso e pane per i loro denti, un bel biglietto da visita che non tradisce la aspettative. Attendiamo ora il disco lungo atteso per fine anno, magari da festeggiare con il nuovo album dei fratelloni Sud Disorder. Fuoco e amore selvaggio a tutti.

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