TRRMÀ – LUCE ACIDA E PSICHEDELICA
di Giovanni Panetta
Intervista a Giuseppe Candiano e Giovanni Todisco dei Trrmà, sul nuovo album, Mixtape Vol. I, dal bagliore lisergico attraverso ritmi matematici.
Mixtape Vol. I

Cover di Mixtape Vol. I (2021).

Le sonorità di un insieme organico di musicisti segue a volte percorsi inaspettati. Il duo barese/messinese Trrmà, composto da Giovanni Todisco (batteria e percussioni) e Giuseppe Candiano (elettronica) ha scelto di camminare lungo una strada nel nome di una sempre rinnovata sperimentazione. Il loro tragitto, austero con delle sfumature caustiche, dove la maestosità della batteria di Giovanni incontra il tocco aleatorio e molto spesso distorto del synth di Giuseppe, sta ultimamente convergendo verso l’utilizzo di sampling e in beat e melodie più propriamente hip hop, jazz, e psichedelicamente acide, attraverso una patinatura del suono più brillante e dalle forme più lisce. Passando da TRRMÀ #1 (del 2018 e uscito per la AUAND, dai suoni minimali, stocastici e rarefatti) attraverso Herkus 7.5 (dove l’imprevedibile excursus assume forme più pungenti e colori oscuri; del 2018 per la Ignominie, etichetta francese che ha prodotto Klaus Legal e Ultra Zook) e The Earth’s Relief (suoni che convergono verso l’oscurità del cosmo o più terrei di matrice hip hop, pubblicato l’anno scorso per la newyorkese 577 Records; potete trovare maggiori informazioni sull’intervista ai Trrmà per Nikilzine dell’anno scorso, qui il link), tale percorso si conclude momentaneamente, nello stile appeno descritto con Mixtape Vol. I pubblicato per la Hyperjazz Records l’ultimo 2 Aprile. Come in parte dicevamo, uno studio maggiore sul campionamento e sul ritmo più meditato e progressivo (in un’accezione secondaria), tant’è che in certo senso si possono intravedere dei retaggi del passato math-rock dei due musicisti (Giuseppe con i Les Spritz, Giovanni con La Confraternita Del Purgatorio). Sonorità più empatiche, quasi estive, ma in una veste sperimentale, futuristica, più oscillante a breve termine, senza quindi tradire il loro fervido e innovativo concept.

Ne parliamo meglio nell’intervista a Giuseppe e Giovanni, con cui abbiamo trattato alcuni temi concernenti la loro arte e l’associato contesto.

Allora parlateci di Mixtape Vol.I, il vostro settimo lavoro dalle sonorità più progressive e rotonde. Se non erro c’è stata l’implementazione di un secondo synth. Qual è stato stato quindi nel complesso il suo processo di lavorazione?

Giuseppe Candiano: “In Mixtape Vol.I., sono ricorso molto spesso ai software ai synth digitali e in misura massiccia al sampling”.

Giovanni Todisco: “Beh , per me è stato un ennesimo nuovo modo (o meglio, un modo ritrovato) di concepire la questione del beat.
precedentemente l’obiettivo era quello provare a costruire una melodia tramite delle texture di percussioni, ma veniva poco percepita questa ricerca, distogliendo l’attenzione dal filo “ritmico/logico”. Nel mixtape, ho goduto, lavorando sul beat e basta”.

Il suono del disco, uscito per il momento in digitale, richiama sia certe aritmie matematiche che atmosfere alla Flying Lotus, jazz e lisergiche al tempo stesso, dai contorni più netti. Il soul è molto presente, in una forma sia più patinata che psichedelica, quasi krautizzata, come avviene soprattutto in Meeh e Sunset Creeks. Inoltre c’è un certo barocchismo nel suono, le sonorità insospettabili nella loro imprevedibilità, nel nome del Sun Ra più sintetico, e in senso futurista. Infatti le vostre forme astratte richiamano quel movimento in senso storico più in senso visuale, come Umberto Boccioni, Fortunato Depero, l’Aeropittura di Gerardo Dottori, oppure in senso musicale e più lato certa amusicalità come l’atonalità di Francesco Pratella o suoni artificiali che richiamano certa quotidianità, come i timbri degli intonarumori creati dal pittore Luigi Russolo. Ma che significato ha per voi il futuro nella musica in generale? Considerate il futurismo in senso proprio o lateralmente un aspetto della vostra poetica?

Giuseppe Candiano: “Siamo molto piantati nell’epoca in cui viviamo, nonostante spesso la nostra musica a volte tragga ispirazione dal passato, per questo spesso tentiamo di enfatizzare il contrasto tra sonorità acustiche ed elettroniche; La nostra idea di futurismo è forse più vicina idealmente a Sun Ra, una sorta di rivalsa delle nostre radici meridionali proiettate prepotentemente verso il futuro”.

Giovanni Todisco: “Il futurismo nella musica lo stiamo vivendo. Quello su cui i compositori del ‘900 hanno lavorato, il mondo lo sta mettendo a frutto (con un bel pizzico di Capitalismo, ma lo sta mettendo a frutto). La musica è diventata uno strumento universale, c’è chi ascolta superficialmente e chi continua ad approfondire, chiunque è possibilitato a suonare e imparare uno strumento scrivendo la canzone, e/o l’opera, giusta e di successo. Potremmo dire che la ‘Demos-Musica’ è, completamente, in funzione”.

Trrmà

Trmmà, Giovanni Todisco (a sinistra), Giuseppe Candiano (a destra). Foto di Annacarla Granata.

Nel disco si più sentire la presenza di un suono di contrabbasso. È per caso un sample o vi siete avvalsi di un collaboratore? (Per caso compare il contributo di Luca Tomasicchio, precedentemente ne La Confraternita Del Purgatorio, che vidi in operazione con voi in qualche foto sui social network?)

Giuseppe Candiano: “Si tratta di sample; abbiamo registrato con Luca in un’altra occasione, ma abbiamo deciso di non pubblicare quel materiale”.

Parlateci della vostra collaborazione del postumo Gol-Goth Attack Volume III de Le Singe Blanc, gruppo fondamentale per il noise europeo e sciolti da qualche anno dopo venti anni di carriera in giro per il mondo. Ogni traccia di quell’uscita vede la collaborazione tra il trio francese e uno o più artisti amici, e voi date il vostro contributo in GANGO PRUDYO BLASTERKO, insieme a Pavel V (Klaus Legal, Dalida). Cosa dobbiamo aspettarci da quella traccia, e se ci saranno altri contributi con gli amici francesi con cui separatamente o avete già collaborato oppure siete andati in tour.

Giuseppe Candiano: “È stata registrata in sessions durante l’ultimo festival che Le Singe Blanc hanno organizzato a Poncilion. È una traccia indefinibile proprio per le diverse personalità musicali coinvolte, ma l’attitudine alla libertà è forse la caratteristica che ci ha riuniti nella collaborazione”.

Giovanni Todisco: “Per quanto mi riguarda, lo spirito che c’è dietro quell’idea dei LSB è da esempio: Una band ben nota nel panorama (rock/DIY) nazionale, investe del tempo ed energie per scrivere un disco (uno ogni 3 anni o 4) in cui coinvolgere band con le quali ha condiviso viaggi, concerti e amicizia…. Boh?!?! Non penso ci sia altro da aggiungere”.

Gol-Goth Attack III

Copertina e retro di Gol-Goth Attack Volume III. Di prossima uscita.

Inoltre avete mostrato il vostro potenziale sonoro anche attraverso dei video su Facebook pubblicati come storie. Quelle idee verranno utilizzate per i vostri lavori in qualche modo, o raccolte in calce?

Giuseppe Candiano: “Durante la pandemia abbiamo lavorato a distanza a milioni di beat, alcuni di questi anche se non pubblicati su dischi sono stati utilizzati via social”.

Speriamo di vedervi e sentirvi dal vivo quanto prima, appena sarà consentito e ci sarà una maggiore sicurezza dai contagi. Nel frattempo, se volete, rivelateci le vostre prossime novità discografiche, se siete già a lavoro per la prossima uscita, e se verrà pubblicata la versione fisica di Mixtape Vol.I.

Giuseppe Candiano: “Riprendere l’attività live è il nostro obiettivo primario, questo periodo è stato frustante per noi, che restiamo una live-band”.

Giovanni Todisco: “Finalmente possiamo mettere alla prova la tanto amata frase di De Andrè: “dal letame nascono i fior”. Superato questo periodaccio, la speranza è quella che il cerchio si allarghi piuttosto che continuare a stringersi sempre di più grazie a regole e limitazioni, a scapito dell’espressione”.

Trrmà

Trmmà, Giuseppe Candiano (a sinistra) e Giovanni Todisco (a destra). Foto di Annacarla Granata.

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