Semplicemente una storia umana, fatta di passione, amicizia e altruismo. Questi sono e rimangono i Suburban Noise, terzetto salentino che inaspettatamente, a distanza siderale dall’ultima release in attività (lo split 7” con i concittadini Room 104, estate 2000, anche se l’ultima reale in ordine cronologico è stato il cd compilativo El sonido del Suburbio, che riuniva il 7” Sunward, lo split citato ed il mcd Here comes the Sun più bonus live, per la giapponese SP rec nel 2009), tornano a farsi vivi a novembre 2019 con il singolo liquido Here/Now, con l’aiuto della Loyal to Your dreams.
L’idea che sta alla base del disco è venuta spontanea come forma di incoraggiamento e supporto ad un amico comune in difficoltà, Marco Morosini, bassista e seconda voce di Eversor / Miles Apart, autentiche leggende dell’underground nostrano d’esportazione emo-core e confini indie-rock (nonché componente del progetto Sender, o i più recenti Mannaia), che da fine giugno 2019 sta affrontando (e vincendo!) una seria problematica di salute. Ritrovatisi, anche se vivono in tre zone diverse dello stivale, con tutto ciò che ne consegue tra tempo mancante, incastri e logistica, hanno composto di getto questi due pezzi, a ricordarci che il fuoco della passione per Luca Dello Preite (voce e chitarra), Luigi Selleri (batteria e cori) e Stefano Manca (basso e seconda voce) non si è mai spento.
Le coordinate sono sempre quelle, HC melodico con una morbida vena emo-pop di sottofondo, suonato con una esaltante foga, memore degli insegnamenti impartiti da Samiam, Lifetime, Sensefield, e appunto, Eversor/Miles, cioè quelle band che dietro un’apparente semplicità di scrittura hanno sempre celato una profondità sentimentale, dote che ha fatto sì rimanessero nel cuore di tanti appassionati sparsi per il globo. E loro si aggiungono alla lista per il sottoscritto, a conferma di quella scintilla che me li ha fatti amare sin dal primo momento (e parlo di ben 23 anni fa, quando ascoltai il secondo demo-poi vinile Sunward).
La registrazione avvenuta in casa SudEStudio è sinonimo di affidabilità (il cui titolare e factotum è proprio il bassista Stefano Manca), a dare quel tocco in più all’insieme: una voce dalla timbrica pulita –ancora magicamente teen!-, una chitarra più sporca che distorta e una scoppiettante, energetica sezione ritmica tessono le due tracce presenti, animate da una sorprendente -intatta!- grazia melodica, mai piaciona nè ruffiana, corredate da testi struggenti, dall’imprinting emozionale, dove l’incontro tra sensibilità e umanità genera un fiume di significative sensazioni…E, credetemi, specie in questo disco, non sono parole di circostanza.
Our simple song è un pezzo veloce decisamente avvincente (la loro vetta assoluta?), che ama la dolcezza senza trascurare l’impatto, una grower song dall’agile sviluppo e dall’intensità parimenti crescente, con quel sing along finale che potrebbe durare all’infinito senza stancare, e la più pacata elettroacustica Ora Qui, cantata in italiano che, se proprio vogliamo trovare riferimenti, si aggira dalle parti di certi Farside/Solea, a trasmettere altre good vibrations. Due pezzi che si collocano tra i migliori episodi della loro discografia: una festa ascoltarli!
Come ben sappiamo, una melodia indovinata, un riff, un testo ispirato, una canzone che tocca le giuste corde emotive personali (qualsiasi esse siano) sono in grado di rimetterti in sesto, facendo vivere/affrontare meglio la quotidianità…Forza Marco!
Un instant record che vi invito caldamente a scoprire: cogli l’attimo, qui ed ora!
APPELLO: Questi due gioiellini godranno dopo l’estate di una pubblicazione fisica (probabilmente sotto forma di 7”ep), con l’aggiunta di altri due nuovi, per cui consiglio di mantenere le antenne sintonizzate sul canale SN. Anzi, a questo proposito la band sta cercando altre realtà interessate alla stampa, da affiancare alla loro Memokid Collective, con l’intento di creare una bella cordata diy, continuando la tradizione delle passate releases…vamos!