Roxenne, groove vellutato in Pyroxene
di Giovanni Panetta
Intervista a Rebecca Magri aka Roxenne, sul suo primo lavoro Pyroxene, un'autoproduzione, tra groove vellutati e melodie morbide.
Pyroxene

Pyroxene (2023), foto di Riccardo Farina.

Roxenne, nome d’arte di Rebecca Magri, esordisce in Pyroxene (un’autoproduzione), in cui è alle prese con voce, batteria e tastiere, delineando, insieme a Mattia Mazzeo (chitarre) e Marco Mainardi (basso) un suono tra il vellutato e il dinamico, con forme morbide ed eleganti. Tale suono trae ispirazione dal pop di Lana del Ray o dall’indie rock dei Tame Impala, ma potrebbe rimandare certamente ai suoni sinuosi di Piero Umiliani, per via dei beat groovosi presenti e melodie femminili e raffinate, un’autentica costante della musica di Rebecca indirizzata comunque a tutti i veri appassionati di musica. In questa maniera il vecchio e il nuovo si incontrano, attraverso un pop raffinato che vuole essere un linguaggio universale e empaticamente gratificante.

Di seguito l’intervista a Rebecca Magri aka Roxenne su Pyroxene e prossimi progetti.

Come nasce la realizzazione di Pyroxene, album caratterizzato da groove fervidi e multi-sfaccettati, e armonie soul?

“Pyroxene nasce nel 2021 in seguito ad anni molto difficili che mi hanno portato alla stesura dei brani. Avevi bisogno di esternare, esorcizzare un forte dolore che nel corso del tempo stava diventando un macigno troppo pesante. Il bisogno di materializzare un sentimento e portarlo fuori da me, dalla mia mente ma anche dal mio corpo. Pyroxene è stata una psicoterapia romanzata in avventura, ecco perché, ascoltandolo, spesso ci si ritrova in un mondo sci-fi.”

Chimismo è un brano con lenti e diradati movimenti, più omogeneo nella diversificazione. Un brano viscerale, istintivo, con un testo in italiano volto a delineare intenti in maniera chiara attraverso una valenza più pop; sembra infatti che melodie armoniose, insieme all’italiano vogliano offrire un’idea diversa di pop, più accessibile ma al tempo stesso naturale in maniera complessa. Parlaci degli intenti dietro il pezzo.

“Chimismo è un brano che nasce giocando con i sintetizzatori. Tutto si è sviluppato sul giro di synth iniziale. L’ispirazione è di stampo anni ‘90. Un rock che strizza l’occhio ad Afterhours – così come Savoir-faire – ma che vuole essere più pop e in un qualche modo più “femmineo”. È una mia idea di pop che vuole permettersi sì di affrontare i suoi temi più ricorrenti come l’amore ma in una chiave più aggressiva, priva dei fronzoli e delle delicatezze tipiche del pop italiano.”

Pyroxene è un pezzo dalle linee più sinuose e vellutate. Ancora una volta è protagonista la chimica, in cui in questo caso si fa riferimento alla tipologia di minerale del pirosseno, dalle tonalità verdi e la struttura formata da parallelepipedi sovrapposti. Parlaci del tema del pezzo e del riferimento geologico.

“Pyroxene racconta la storia di un’astronave che, durante il suo viaggio cosmico, si imbatte in una tempesta di pirosseno. L’unica astronauta sopravvissuta si ritroverà a compiere una scelta: fuggire e salvarsi abbandonando l’astronave e ciò che resta compreso il suo equipaggio, o restare e perire.
“Sono tutte analogie che vogliono parlare di una relazione che cola a picco; qui il pirosseno simboleggia il cambiamento e l’ho scelto proprio per il suo colore. Il verde scuro e il color petrolio sono i colori da cui mi sento più rappresentata, mentre il cambiamento è giunto in me con violenza, in modo inaspettato, proprio come una tempesta cosmica.”

Roxenne

Roxenne (Rebecca Magri), foto di Riccardo Farina.

Supreme Soft Porn Meditation For Young Space Soldiers è un pezzo pop che strizza l’occhio all’easy listening, quasi in stile umilianiano. Pattern colorati e multiformi si palesano in uno stile dinamico e barocco, con un arrangiamento interessante, con tanto di weirdness nel titolo. Parlaci del succitato pezzo,
delle influenze e del tema.

“Si tratta di un j’accuse. Qui c’è la volontà di schernire il maschio in quanto uomo forte e senza paura ma che spesso finisce preda delle provocazioni femminili.
“In questa storia vediamo come alcuni giovani cadetti spaziali stiano affrontando un allenamento che li preparerà ad affrontare le più grandi difficoltà che possano trovare nello spazio sconfinato. Un allenamento tenuto appunto da donne che li provocheranno in quanto, una volta superato l’ostacolo più grande: la donna, sapranno resistere a ogni cosa. Compresa la tentazione del gentil sesso.
“Le melodie di questo brano sono ispirate soprattutto al pop psichedelico dei Tame Impala, un giorno ho immagino il giro principale del Synth e subito dopo ho pensato “Questo è un giro che piacerebbe a Kevin Parker” è così ho voluto omaggiarlo.”

In Pyroxene, oltre alla psichedelìa, sento una certa influenza funk o legata alla library derivata da autori soundtrack come Morricone, Alessandro Alessandroni, ma soprattutto Piero Umiliani, che sento abbastanza centrale in questo lavoro. Sento un funk elettrico, pop ma intelligente, tendenzialmente magmatico ricalcando in parte il Davis elettrico, ma in maniera più struttura. Detto da te, quali sono stati i punti di riferimento nella tua formazione come musicista e in quest’album per la tua musica caleidoscopica ed estivamente consonante?

“Sono felice che Morricone e Umiliani vengano percepiti nei miei brani. In effetti sono stati parte importantissima della mia crescita musicale (soprattutto nel periodo in cui studiavo al conservatorio).
“Parlare di punti fissi della mia formazione musicale rischia sempre di farmi dilungare troppo, tra le mie influenze c’è veramente di tutto: dalle melodie vocali legate al testo tipiche di autori del Rinascimento come Carlo Gesualdo da Venosa alle creazioni intime di Arvö Part. Dal pop dei Beatles alla psichedelia anni 60 dei Grateful Dead. Dal rock’n’roll di Elvis alle Desert Session con i Queens Of The Stone Age. Mia madre mi ha cresciuta con il trip-hop dei Massive Attack e dei Morcheeba, mio padre mi ha educata ai suoni plastici degli anni 80 con band come Tears For Fears e Japan.
“Successivamente, soprattutto in età adolescenziale, ho scoperto che il rock era la mia vocazione. Quando ho scoperto i White Stripes mi si è aperto un mondo nuovo e quando ho scoperto gli Afterhours o Lana Del Rey ho capito che esiste un modo per buttare fuori il dolore. Ecco… direi che questo è un modo “breve ma non troppo” per dire che ho davvero tante fonti di ispirazione.”

Per concludere parlaci delle prossime novità a livello di concerti, raccoglimento di idee nuove o progetti a venire.

“Al momento sto preparando i miei concerti sia in versione acustica che elettrico e presto saranno disponibili nuove date soprattutto nella capitale. In più conto di registrare un nuovo album a primavera, con un sacco di brani, nuovi video e molto altro. Stay tuned!”

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