Materia creativa e viva in The Cosmic Gospel
di Giovanni Panetta
Intervista a Gabriel Medina sul suo progetto solista The Cosmic Gospel e l'album Cosmic Songs For Reptiles In Love (Bloody Sound).
Cosmic Songs For Reptiles In Love

Cosmic Songs For Reptiles In Love, artwork di Gabriel Medina, Paolo Tasso (con l’ausilio di tecniche AI).

Da suoni convenzionali può nascere qualcosa di originale, se non innovativo. È il caso di Gabriel Medina (già in Hapnea, progetto dall’impostazione post-rock, e Bruxa, un alternative rock dalle influenze punk e emo) che, dopo un periodo introspettivo, dà vita a The Cosmic Gospel, progetto contrassegnato dall’estrema sperimentazione in cui compaiono influenze pop e psichedeliche. Durante l’estate 2023 Gabriel/The Cosmic Gospel assemblerà in studio suoni nuovi o prelevati da vecchie outtakes di progetti precedenti, in cui il tutto sarà conglomerato nell’album Cosmic Songs For Reptiles In Love, uscito per Bloody Sound a Dicembre 2023, in cui collabora Loris Cericola nella traccia Core Memory Uncloched. Attraverso il suo creativo flusso di coscienza, Gabriel da vita inconsciamente a forme in musica krautrock o analoghe alla library music, definendo un linguaggio eterogeneo e a suo modo fervido, in cui attraverso l’associato atto creativo prendono forma paesaggi astratti e naïf, ma in un contesto naturalistico per il richiamo delle forme naturali che vengono evocate, similmente all’eccentricità di un quadro di Henri Rousseau.

Di seguito l’intervista a Gabriel su Cosmic Songs For Reptiles In Love e prossime novità.

Allora, come nasce il tuo esordio Cosmic Songs For Reptiles In Love a nome The Cosmic Gospel, un lavoro diversificato e pieno di frasi groovose sghembe e robotiche, con una forte componente psichedelica.

“Questo disco nasce da un mio forte bisogno di registrare idee che mi trascinavo dietro da qualche anno, anche semplicemente riff di 5 secondi che sono poi diventati veri e propri brani di questo album. In realtà poco prima di decidere di dar vita a The Cosmic Gospel ero sul punto di chiudere con la musica e vendere tutti i miei strumenti, poi una persona molto importante mi ha spinto a pubblicare qualche brano come prova e mi è tornato l’entusiasmo, in più erano anni che volevo fare qualcosa del genere dove poter liberamente esternare la psichedelia e le mie paranoie mentali in musica senza i paletti dettati da altri progetti di cui ho fatto parte.”

Il tuo potrebbe definirsi “rock dinamicamente euclideo”, in quanto si viaggia attraverso forme familiari ma con estrema libertà espressiva sotto il vincolo citato, sebbene vi siano tracce di obliquità. It’s Forever Midnight ne è un fulgido esempio, c’è classicità ma lo scorrere dei pitch sonori è molto coinvolgente nell’ascolto, colmando nel contesto doverose lacune creative. Come avviene tale approccio di fondere familiarità ed espressionismo creativo?

“Non ho messo in pratica alcun tipo di metodo nella scrittura dei brani per questo disco, anche perché avendo fatto tutto da solo ogni canzone è nata in maniera diversa, magari prima la chitarra o la batteria o semplicemente una breve melodia. E’ sicuramente il lavoro più istintivo che abbia mai fatto anche perché avevo già in mente in maniera molto chiara il tipo di sonorità che volevo ottenere e le tematiche che volevo affrontare, quindi gli arrangiamenti e le strutture mi sono venuti in modo molto naturale.”

The Cosmic Gospel

The Cosmic Gospel. foto di Paolo Tasso.

Non manca una forte componente psichedelica legata ai ’60 o ai ’90 più “sunshine”. Infatti si può riscontrare una certa influenza derivata da Elliott Smith, soprattutto in brani come Core Memory Unblocked. I riff sono caldi, melodici, ma con uno sperimentalismo vicino anche al krautrock, offrendo una formula più da outlier. Come nasce quest’attitudine interessante?

“Sono da sempre stato un amante delle voci pacate come quella di Damon Albarn o appunto Elliott Smith, in generale sono uno che ama le ballad super malinconiche e prese male. Però mi piace anche delirare coi fuzz sulla chitarra e coi synth quindi ho soltanto unito tutte queste mie passioni e influenze. Sono molto soddisfatto del risultato.”

Psychrolutes Marcidus Man si avvale della collaborazione con Loris Cericola (in realtà quest’ultimo collabora in Core Memory Unblocked, nda), in cui si esplicano fraseggi synth magmatiche e ricche di espressività. È interessante come Cericola, sebbene provenga da un contesto più noise ed idiosincratico, si adatti alla solarità matematica e più fluida del tuo lavoro. Parlaci di questa collaborazione e di come avviene, unendo polarità quasi opposte.

“Il brano in cui ha collaborato Loris è Core Memory Unlocked. Quando gli ho chiesto se volesse aiutarmi con delle linee di synth per un brano ha accettato subito. E’ vero che a livello di ascolti abbiamo gusti a volte molto distanti, ma io ho voluto chiedere a lui in quanto il suo ultimo album “Memory Hole” mi è rimasto nel cuore ed è molto melodico, oltre al fatto che ci conosciamo da anni, siamo cresciuti negli stessi ambienti dell’underground maceratese e c’è una forte amicizia tra di noi.”

Wrath And Ghosts è più vicino al mondo della library music, in una forma più legata al krautrock o a certo rock classico più sperimentale. Tale mix rende originale il tutto, attraverso parti vocali interessanti dando l’idea di un gioco sonoro in musica. Parlaci di come nasce il pezzo e la sua idea.

“Credo di averlo composto e registrato in dei giorni di forte turbamento e in più avevo visto alcuni film che mi avevano in qualche modo ispirato quel tipo di sonorità tipo Il Sacrificio del Cervo Sacro, Speak No Evil, Suspiria (di Luca Guadagnino) e altri. Il brano in sé è molto semplice, ci sono solo due synth e qualche accenno di voce. Volevo fare qualcosa di viscerale.”

Per concludere parlaci delle prossime novità live o se possibile a livello di pre-produzione discografica.

“Il 21 gennaio suonerò al CSL Luigi Fabbri di Jesi e il 27 gennaio ci sarà il release party del disco al Circolo ARCI La Serra di Recanati.”

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