NUOVE DISTORSIONI OSCURE DAL MEZZOGIORNO: COMFY PIGS
di Giovanni Panetta
Parlano del loro recente progetto Ivan Piepoli e Vanni Sardiello

Il post punk ha ripreso nuova forma già da un po’; nonostante abbia respinto i canoni classici di un tempo, la visceralità caustica e cacofonica tipica del sound statunitense anni ’80/’90 ha preso un travolgente sopravvento. Gruppi come Protomartyr, Shame e Fountaines DC sono andati oltre le sonorità dei loro predecessori, le quali risultavano abbastanza imbolsite; comunque la si pensi, nuove maniere e suoni hanno impreziosito il genere attraverso implementazioni di punk (a livello di attitudine), di dissonanze ed anche etereismo (a seconda dei casi), che guadagnerebbero la rassicurante ammirazione dei cosiddetti “padri fondatori” di quella scuola.
Focalizzandoci con la lente d’ingrandimento in un angolo ben distante dalla Manica, si parla del gruppo barese Comfy Pigs; band che unisce quella classe di origine anglosassone di cui abbiamo parlato, unita ad una forte componente punk che sublima una indomabile propensione al caos. A detta del gruppo, formato da Ivan Piepoli (voce e chitarra), Vanni Sardiello (batteria) e Danilo Francavilla (basso), e con cui c’è stato un confronto di opinioni, il gruppo vuole mescolare una gran varietà di suoni in fede alla loro formazione sia da musicisti che da grandi amanti della musica. Il progetto nasce ad inizio 2019 e, dopo un bel po’ di date, arriverà presto un singolo 7”, di cui parleremo. Ma lasciamo la parola a Ivan e Vanni che in momenti diversi hanno chiarificato il loro percorso musicale dalla natura selvaggia.

Cominciamo con la prima domanda: come nascono i Comfy Pigs e in che modo si sviluppano nell’arco di quasi un anno dalla loro nascita? Ce ne vuoi parlare?

Ivan Piepoli: I Comfy Pigs nascono nel febbraio del 2019 da un’idea mia e di Vanni Sardiello, uniti già da un’amicizia decennale e una grandissima passione per la musica. Dopo varie valutazioni legate prevalentemente al genere musicale da intraprendere, abbiamo coinvolto il bassista Danilo Villafranca, per mettere su un power trio di matrice punk, ma aperto alle contaminazioni che ognuno di noi potesse offrire, grazie al personale background musicale di ascolti e militanze in varie band. Il primo anno di attività per noi è stato molto interessante e stimolante, abbiamo costruito un modesto repertorio che è stato già proposto live 5 o 6 volte, e abbiamo pubblicato il nostro primo singolo.

Vanni Sardiello: Un primo tentativo tra me e Ivan di suonare insieme è avvenuto nel 2017, semplicemente perchè ci vedevamo sempre in giro ai concerti dove ci ritrovavamo sempre a parlare dell’amore comune per certe sonorità. Varie vicende personali ci avevano poi fatto abbandonare provvisoriamente il progetto, che per fortuna però si è concretizzato nel febbraio del 2019, anche grazie all’ingresso in formazione del bassista Danilo, anch’esso vecchia conoscenza di entrambi. Nell’arco di un anno abbiamo scritto diverso materiale e fatto concerti dal vivo. Sta per uscire un 7″ Bored / Nothing but a worm… il videoclip di Bored è già uscito nel dicembre del 2019.

Ho assistito la vostra esibizione del 7 Febbraio al Mercato Nuovo di Taranto, e sono rimasto impressionato; sono convinto che amplificate la componente punk da un’impostazione sonora più “oscura” rendendo la vostra poetica sì molto peculiare, ma anche notevolmente istintiva. Però a ben pensare c’è una forte componente del sound americano indipendente/alternativo che potrebbe smentire la tesi precedente, o perlomeno la componente post punk chitarristica potrebbe essere meno rilevante. Nonostante questi ripensamenti, di fatto, tu Ivan, sei più legato allo spettro del punk di matrice anglosassone: leggendo un articolo del sito Acquavivalive.it (https://www.acquavivalive.it/…/ivan-piepoli-stasera-all-urlo) ho saputo della tua sonorizzazione di una performance artistica ad Acquaviva Delle Fonti nel 2012 contaminata dal sound industrial e claustrofobico di “Throbbing Gristle, Coil, Nurse With Wound e altri […]”; inoltre so della tua militanza in una tribute band dei Cure chiamata Baby Screams. È ineccepibile però che musicalmente siete somma delle vostre parti, ovvero viene messo a frutto il background storico di ciascun componente del vostro trio, aggiungendo al calderone anche il garage rock, più legato probabilmente al bagaglio culturale di Danilo, il vostro bassista. Aldilà delle vostre attitudini, il vostro è un percorso che vivete con spontaneità o è più una ricerca di stile? E quali sono le vostre principali fonti di ispirazione per questo progetto?

Ivan Piepoli: Già dai primi mesi di prove, si è andato delineando spontaneamente uno stile che possiamo definire “nostro”, grazie a quel mix di culture musicali di cui parlavo prima, e all’inevitabile esplosione di tutta la libertà d’espressione che ci contraddistingue.
I nostri ascolti sono fortunatamente molto variegati, e questo si riflette nelle composizioni dei Comfy Pigs, a volte non prettamente riconducibili ad un solo genere musicale. Come giustamente hai potuto notare, all’interno dei nostri brani si può ascoltare la sintesi perfetta delle nostre identità musicali, echi post punk dettati da una certa linea vocale, la chitarra che si divide tra riff punk e incursioni noise, e una eclettica sezione ritmica scandita dalla batteria e dal basso. Ti confesso che per quanto mi riguarda, la nascita dei Comfy Pigs mi è stata in parte “suggerita” dal successo di critica che sta ricevendo la nuova scena punk e post punk, rappresentata da band come Idles, Fontaines DC, Viagra Boys per intenderci.

Vanni Sardiello: Rispondo solo per quel che mi concerne… I nostri pezzi nascono per lo più da idee che Ivan porta nella nostra sala prove. Ma sicuramente acquistano un’identità di gruppo nel momento in cui sia io che Danilo contribuiamo a svilupparle con le nostre intuizioni e con il personalissimo modo di suonare il nostro strumento. Nello specifico, sono sempre stato un batterista molto poco statico… mi piace un sacco cambiare pattern ritmici all’interno anche di brani che potrebbero essere molto più lineari. Penso però che il sound di una band sia sempre dato dalla somma del suono dei singoli componenti.

Parliamo del futuro. È da poco uscito sulle piattaforme digitali il vostro singolo Bored, che presto verrà anche pubblicato su supporto fisico. Nel pezzo si percepisce una certo sviluppo rispetto le canzoni precedenti: si abbassa la tonalità della voce e il modo di suonare è più minimale, scandito, per certi versi anche più dissonante; si sente un certo distacco con gli altri pezzi, che emanano una luce più grezza e oscura di cui ho già parlato. Vi evolverete in questo senso per le prossime canzoni, oppure Bored rappresenta un caso isolato in quel senso? E soprattutto quando uscirà il vostro debutto in full lenght?

comfy pigs - bored

La copertina del 7″

Ivan Piepoli: Bored è uno di quei brani che da subito ci ha entusiasmato, grazie al suo approccio pop ma nello stesso tempo dal sound “aggressivo”, dove addirittura trova spazio una “firma” noise che spesso inserisco come marchio di fabbrica, pur trattandosi di un brano “orecchiabile”. Abbiamo pensato che per noi fosse un buon biglietto da visita pubblicarlo come primo singolo. Devi sapere che i brani partono da mie idee, quindi da melodie di chitarra e voce, che poi vengono elaborate e arrangiate da noi tre in sala prove. Da quando sono nati i Comfy Pigs mi sono concentrato nel realizzare ritornelli “facili” che rimanessero impressi nella testa dell’ascoltatore, come da tradizione pop, da sempre una delle mie influenze. Mi affascina l’idea di inserire linee molto melodiche di voce in brani dal mood più duro. Bored è uscito sulle piattaforme digitali per l’ascolto gratuito o l’acquisto, e a breve uscirà in formato vinile 7”. A dicembre 2019 è stato già pubblicato il video, girato dal videomaker Antonio Stea (aka Isacco Nucleare). Bored, arrivato nella vita della band poco prima dell’estate, ha indubbiamente influenzato le composizioni successive, le quali tendono spesso a quell’elemento di contrasto di cui ti parlavo prima. Quindi credo che non rimarrà un caso isolato. Per quanto riguarda un album, aspettiamo che i tempi siano più maturi per parlarne.

Vanni Sardiello: Bored è nata dopo due mesi dalla formazione della band, non crediamo ci sia stato un vero e proprio allontanamento rispetto ai pezzi che nel frattempo avevamo scritto, è nata semplicemente così… un pezzo apparentemente molto pop al quale io personalmente ho voluto dare un tiro molto punk. La sera stessa in cui l’abbiamo arrangiata e provata la prima volta, ho detto ai ragazzi, abbiamo un singolo bomba tra le mani. Spero di non essermi sbagliato.
Dopo Bored sono nate altre canzoni, bene o male stiamo sviluppando in maniera molto naturale un nostro modo di scrivere, un nostro sound. Non c’è nulla di pianificato se non l’impegno a far si che questa piccola avventura duri il più possibile. Considera che siamo tutti e 3 grandicelli, dunque è già tanto il fatto che ci siamo rimessi in gioco… dopo quasi 10 anni di stop mio personale (a parte qualche sortita occasionale con i Veronika Voss (gruppo tarantino noise pop del decennio ’90 [ndr])), sinceramente non ci speravo più… e invece!

Infine vi auguro buona fortuna per tutto e un’ultima domanda: come mai il moniker “Comfy Pigs”?

Ivan Piepoli: Ti piace? È un’idea di Vanni che oltre ad essere batterista è anche grafico pubblicitario, quindi mastica creatività ogni giorno. Ci piaceva l’idea del gioco di parole che in italiano significa “porci comodi”, modo di dire che può essere inteso come “fare quello che vogliamo senza badare alle regole”, e quindi abbinabile al nostro modo di fare musica nei Comfy Pigs, o semplicemente come maiali pigroni, un po’ come siamo noi tre quando non abbiamo impegni, tre porcellini stravaccati sul divano, con la birra in mano e la musica a palla.

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