Come spesso accade: “il rock è morto”… ovvero si sottovaluta la musica (anche alternativa) dei nostri tempi. Troppo manieristica, priva di entusiasmo? Non credo proprio. E lo dimostrano The Comet Is Coming, che ieri in quel di Bari si sono esibiti per la prima volta. Il trio londinese va oltre ogni confine, attraverso un mix di suoni cosmici kraut-library del synth di Dan Leavers, e sperimentazioni afro della batteria di Max Hallett, il sassofono jazz di Shabaka Hutchings (anche attivo nei Sons Of Kemet), i cui soffi percussivi tendenti al soul dimostrano una creatività a discapito di quel manierismo accennato.
Con un incipit praticamente al buio, i tre musicisti danno prova di sonorità che richiamano un’Africa futuristica, dimostrando un’irruenza viscerale del loro talento, tra avanguardia e intrattenimento. Pezzi uno dietro l’altro, compresi gli intermezzi in armonia con i brani della scaletta, compreso un assolo di batteria, dove la tradizione rock si fa contaminare da un groove esotico, di stampo afrobeat. Particolarmente coinvolgenti le performance di “Summon The Fire“, “Birth Of Creation” e “Super Zodiac“. Un suono, quello dal vivo, più riverberato, distorto, aggressivo, che ha reso l’idea di un gruppo che vuole puntare nei live sulla fisicità del suono; ed anche un gruppo scenico, in quanto luci molto interessanti che richiamano le geometrie sonore e astratte del tastierista Leavers.
Un gruppo da vedere assolutamente dal vivo. Ben fatto, The Comet Is Coming.

Comet Is Coming live all’Anche Cinema di Bari (2019). Foto di Vanni Sardiello.