LA PERIODICITÀ COSMICA DI FABIO ORSI
di Giovanni Panetta
Analisi sull'ultima fase tarantina di Fabio Orsi e sull'etichetta Osci Edizioni co-gestita insieme a Pasquale Lomolino (Backwards). Elettronica che guarda lontano in più sensi.
Waltzing The Dune

Cover di Waltzing The Dune (2021).

Spesso, dall’Italia Meridionale, vengono fuori suoni luccicanti di un lirismo onirico. Fabio Orsi, di origini sia partenopee che tarantine, ha sempre portato avanti la sua poetica di una musica contraddistinta da sonorità ambient e grown up, sognanti e spaziali, in cui il cosmo interiore collide con la celestialità di più mondi, all’insegna di incontri di più impostazioni artistiche, tra Innovazione e Storia (inconsciamente elaborata), gioco ludico e meditazione austera. Dopo otto anni vissuti a Berlino, verso il 2019, Orsi torna a Taranto, pubblicando in quel periodo (tra Febbraio e Marzo di quell’anno) Sterminato Piano (per Backwards) e Il Vento Disperderà La Schiuma (per Boring Machine); entrambi contraddistinti da lunghi bordoni sintetici, ma se il primo evoca il futurismo luccicante e spigoloso, a suo modo dalle atmosfere temperate e le architetture austere di una metropoli della Mitteleuropa (legandosi quindi con il periodo berlinese dell’autore), il Vento Disperderà La Schiuma è drone music oscura e arcaica, e che lega con l’origine e i motivi naturalistici nel Mediterraneo (complice la migrazione in terra ionica). Un corso delle onde dalle tinte diverse, le cui componenti sono in opposizione tra loro.

Dopo l’esordio di questa nuova fase, un’altra uscita da segnalare è sicuramente Di Lumi E Chiarori del 1 Marzo 2020, ancora una volta per Backwards. L’aria estiva e chiara di questo disco è in un certo senso acida, articolata nel ripetere i pattern, e che fanno sospendere l’ascoltatore in uno stato di riflessività adulta. Un suono tra kosmische musik e dub, irradiato dalle radiazioni di un sole che abbaglia, freddo e minimalista con pattern sonori netti e sfumati che si intrecciano sinusoidalmente. Caso più raro è la traccia lunga poco più di venti minuti, Scivola A Mezzanotte, di un’elettronica più avanguardista e nuda, astratta nella sua essenzialità in pieno stile da fuga. Fabio Orsi approfondisce il suo discorso musicale, con pezzi solitamente più lunghi del solito, ed esprime al meglio il concetto “repetita iuvant“, nel nome di una purezza di sintesi consonante ed eterea, pieno di candore lisergico.

Successivamente a Sòd Etér, del 12 Febbraio 2021, e dalla sinteticità notturna e dilatata, e altre tracce che si possono ascoltare sul suo account di Bandcamp, è la volta di Waltzing The Dune, pubblicato il 6 Aprile dello stesso anno in versione CD e in edizione limitata per Backwards. Le cinque tracce sono manifestazioni di un’elettronica più terrea, palpabile e ludica, in cui si sottende il movimento dinamico e spaziale del vento su probabili saline della Litoranea Salentina, luogo di riferimento di Orsi; i granelli di sabbia prendono vita, descrivendo geometrie non euclidee e barocche, ripopolando quel contesto archeo-mediterranee, criptico, perduto, un tempo popolato da antiche civiltà, come i Messapi. Ma il tutto senza perdere di nuovo un’impostazione di suono grown up, che conferisce una valenza luccicante, patinata, ma senza creare relativi abbagli di associabile autocompiacenza, strutturando il suono in senso onirico e cosmico, e leggermente in maniera più eterodossa rispetto gli altri lavori per quanto prima descritto. Un fuoco ben strutturato che viene preservato per la vita, che guarda sia vicino che lontano.

Inoltre il 29 Gennaio del 2021 ha esordito la recente etichetta di Fabio Orsi e Pasquale Lomolino (proprietario di Backwards), ovvero Osci Edizioni, con la raccolta Boarding Songs, in cui lo stesso Orsi partecipa con la traccia Offro, in cui suoni di synth elettronici si combinano quelli analogici di chitarra. In Boarding Songs c’è un comunicare più ad ampio respiro, e si percepisce un certo cosmopolitismo. Caso emblematico è la collaborazione nella raccolta del musicista ambient giramondo Ian Hawgood (che dà il suo contributo in Frozen Flowers Through). Molti di questi collaboratori rappresentano a mo’ di frattale la sintesi di tutto il disco, come per esempio i I Lay Llamas (con White Ritual) attraverso uno psych/krautrock elettronico con l’utilizzo di sample, oppure Stefano Pilia (The Nebulous Float) attraverso il suo rumorismo spaziale e ondivago. CADE, il duo di Giovanni Lami e Bruno Dorella (Piombato Vetro) che fa il suo esordio in questa compilation elabora un concretismo processato con l’aggiunta di synth (e in cui si sente l’influsso del minimalismo), dove ancora una volta cultura analogica e digitale si incontrano. Marta Zapparoli (in The Unknown Beyond) fa sfoggio dell’arte del glitch, attraverso flussi tangibili in quel senso, mentre Alessandra Guttagliere (Miranda) gioca con voce, piano e rumori dell’acqua, combinando tale concretismo artigianale (almeno nella forma) con suoni elettronici; con Remsense e ãle (Loris Ligonzo e Alex Palmieri, in Pajara) si ha un bordone onirico nel nome di una maggiore consonanza. Caratteristica è la donazione delle tracce da parte degli artisti per l’apposita compilation, manifestando un clima di cooperazione e di affiatamento in quel contesto elettronico, che diventa peculiare nella release digitale. E inoltre c’è un comunicare attraverso più stili, rivestendo una universalità che caratterizza questa uscita, manifestazione di quell’unione di più intenti nel guardare ad una realtà più ampia possibile. Suoni proiettati avanti, nel tempo e nello spazio.

 

Fabio Orsi

Fabio Orsi.

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