
Sebastiano Lillo, foto di Antonio Stea.
Sebastiano Lillo è un autore e chitarrista originario di Monopoli, nonché fondatore della Trulletto Records attiva nella scena locale pugliese, e direttore dello studio di registrazione, missaggio e mastering Slap Project Studio, situato a Castellana Grotte (BA). Negli ultimi anni ha esplorato sonorità quanto più internazionali, in particolar modo provenienti dal Terzo Mondo, e con Moving Duende (pubblicato per Tulletto Records) abbiamo la consacrazione vera e propria con influenza da suoni sub-sahariani o più generalmente afro. Con i successivi lavori, soprattutto con l’EP del 2024 Cumbia Acosadora (sempre per Trulletto Records), ci spostiamo musicalmente nell’America Latina Settentrionale, soprattutto per quando riguarda le evidenti contaminazioni della cumbia in senso innovatore e psichedelico.
Parliamo con Sebastiano dei temi appena citati, ovvero della sua ultima fase di ricerca musicale nonché al tempo stesso geografica.
Loving Duende, pubblicato per Vision & Vitality Entertainment nel 2023, segna una ricerca personale verso lo stile chitarristico afro, contaminato da armonie e strutture mediterranee. Si percorre il verde della profonda Africa, attraverso cavalcate più vagamente tuareg, un sogno ad occhi aperti con i piedi ben saldi in terre caucasiche. Come nasce questo tuo stile eclettico?
“Ciao ragazz*, l’esplorazione sonora è sempre stata una mia inconsapevole e consapevole caratteristica, mi sento un po’ meticcio e quindi grazie agli ascolti più disparati e a studi che mi hanno aiutato a comprendere diversi linguaggi sono arrivato a questo approccio “eclettico”; ovviamente la maturazione cronologica, fisica e mentale mi stanno aiutando a sintetizzare ed unire questi elementi che possono sembrare diversi o scollegati.”
Successivamente è stato pubblicato il singolo El Verano Eterno (Charon), in cui cominci ad interfacciarti con sonorità del Sud America più autoctono, Il suono ha un’impostazione più cantautorale o generalmente alternative, ma intra res si sperimenta con elementi strumentali più eterodossi, dall’impostazione astratta, quasi, vagamente ma non troppo, onirica. Come sei riuscito ad amalgamare la tua individualità con lo spirito latino?
“Sinceramente non lo so, ma credo che il provare e riprovare, l’ascoltare e riascoltarsi, il “mettere e togliere” possano generare una discreta capacità di sintesi ed unione degli stilemi più disparati.”
Il successivo EP Cumbia Acosadora, del 2024, ha una visione ancora più individuale dell’estetica latina, attraverso un rimestare meglio sonorità psichedeliche, e soprattutto ancora afro, come nella traccia omonima, una cumbia psichedelica dai ritmi obliqui. Come nasce questo tuo sguardo più radicale all’America Latina?
“Sono sempre stato un appassionato di world music e dei fenomeni che caratterizzano un genere/stile di un determinato luogo, ma anche un appassionato di storia in generale, e questa attitudine mi porta sempre ad approfondire. L’universo della musica latina è un qualcosa di infinito e grandioso – come non rimanerne affascinati e folgorati!”
La Estraciòn Dorada, questa volta dall’impostazione più classica, gioca su una melodia più lisergica, in una veste sempre sudamericana dai tratti mediterranei o di una psichedelia occidentale. Come nasce questo tuo approccio più disteso nella scrittura?
“In maniera molto semplice, carnale ed istintiva. Eravamo con la mia band in un club e stavamo facendo un soundcheck… e nulla, dal tirare fuori una linea di basso, batteria e organo hanno iniziato ad accompagnare, ed io ho tirato subito fuori quel tema, siamo stati fortunati ad avere tutti una bella intuizione in quel momento.”
Sonido Amazónico ha una struttura reggae attraverso un ritmo più incalzante, con sonorità da cumbia centrifughe e divergenti. Con questo pezzo si guarda ancora di più a sonorità esotiche rispettando un certo processo di riscoperta di suoni da tutto il mondo (in particolare il Terzo Mondo) da parte del pubblico e critica musicofili. Come avviene questa immersione nella musica latina e colombiana più radicale?
“Sonido Amazonico è un brano dello storico gruppo cumbia dei Los Mirlos (gruppo peruviano e non colombiano) che ha tracciato la storia di questo genere in un modo abbastanza psych e perciò mi è sembrato doveroso tributarne l’importanza con una nostra versione. L’immersione è d’obbligo per poter poi provare a dare una propria visione.”