I CONSIGLI DI NIKILZINE (3)
di Michele Ruggiero
Alcune uscite interessanti di questo 2020

Clap! Clap! – Liquid Portraits (global bass/jazz, Black Acre): Pubblicato in pieno periodo di quarantena, è passato forse un po’ in sordina il nuovo album di Cristiano Crisci aka Clap!Clap!, probabilmente artista di punta di quella scena a cui, riduttivamente, ci si riferisce col nome di “global bass”. Distintosi da sempre grazie a quel personalissimo suono altamente percussivo, ritmico, violento, imperniato di campanacci, fischietti, sonagli, in Liquid Portraits inizia a far emergere più convintamente l’attenzione ad armonie jazz, aperture melodiche e distensioni vocali. Trovano spazio (oltre ai classici ritmi e sample ricercati fra le culture più disparate) anche strumenti e suoni a noi nostrani, come nella brillante Southern Dub in cui una minacciosa cupa-cupa fa da padrona su un dub meridionale più afoso che mai.

Paradise City Breakers – Paradise City Breakers EP (house, Discarded Gems): Opera prima del trio di produttori tutto tarantino, Paradise City Breakers EP è senz’altro un ottimo biglietto da visita: quattro tracce di pura house music bella spedita, quattro pezzi eterei ma allo stesso tempo precisi, intransigenti, quasi algidi. Se nel chirurgico lato A fanno capolino di tanto in tanto deliziosi break, nel lato B si dà spazio a un certo gusto deep con piccoli suoni liquidi, voci che si perdono nell’etere e aleggiano sul beat, e bolle elettroniche che scoppiettano fra le orecchie tra un colpo di cassa e l’incalzare dell’hi-hat.

Earwax – Attraverso EP (techno, Planet Rhythm): Edito per l’olandese Planet Rhythm, vera garanzia in materia di techno, Attraverso EP del pugliese Domenico Petrosino in arte Earwax suona come dovrebbe suonare un classicissimo EP techno con tutti i crismi, e cioè tremendamente sexy nella sua ossessività e nelle sue dinamiche di accumulo e rilascio di tensione. Non ci sono particolari intuizioni innovative, ma non per questo perde di qualità o godibilità – anzi, siamo sicuri che un DJ farebbe fatica a decidere quale delle sei tracce proporre durante un set.

The Mauskovic Dance Band – Shadance Hall (cosmic funk, Dekmantel): Ipnosi, groove, cazzimma: tre parole per descrivere questa piccola perla della olandese Mauskovic Dance Band. Piccoli inserti di sintetizzatore e timidi riff di chitarra avanzano affianco a ritmi vagamente dub di chiara ispirazione sudamericana e giri di basso ossessivi e onnipresenti. Strumenti tradizionali al servizio di dinamiche musicali da club, un funk anomalo, scanzonato e divertente che rispecchia alla perfezione la scena elettronica poliedrica, cosmopolita e multiforme che gravita attorno alla Dekmantel.

Croatian Amor – All In The Same Breath (breaks/ambient, Posh Isolation): L’ultima fatica di Croatian Amor è un po’ una summa di diverse tendenze della musica elettronica degli ultimi venti anni: ascoltando All In The Same Breath sarà difficile non ripensare ai soliti Burial, alla ambient, la jungle, al filone HD anni ’10 (addirittura in Jonathan ci sono ritmi praticamente hip-hop) – tuttavia, Croatian Amor riesce a mantenere una cifra stilistica sì derivativa ma molto personale e soprattutto emozionante, sapendo amalgamare al meglio suoni delicati di corde, pianoforti, archi e voci e violenti, come nella sezione ritmica di Jonathan, o Fires In The Dark.

Umberto Palazzo – L’Eden dei lunatici (pop, indipendente): Il “disco dell’estate” di Umberto Palazzo, ex leader del Santo Niente ed ex membro dei Massimo Volume, un disco volutamente pop ma con gli standard e col gusto tipico balneare anni ’70/’80, con esplicite citazioni ai vari Ivan Graziani, Lucio Battisti, Enzo Carella. Citazionismo al massimo, ma canzoni scritte in maniera divina, rinfrescanti e un pizzico nostalgiche, perfette per i pomeriggi assolati sul lettino in litoranea.

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