
Cover di The Coolest Summer Of Your Entire Life, a cura di Luciano Turella.
Gli Electric Rastrello sono un duo formato da Mattia Benuzzi (synth, elettronica) e Luciano Turella (batteria), il quale nel 2024 esordisce con l’album The Coolest Summer Of Your Entire Life, pubblicato per Copypasta Editions e UR Suoni. In questo lavoro si prosegue il discorso musicale interrotto o sospeso di due progetti di Turella, ovvero Delay Lama e Irtumbranda. L’apporto di Electric Rastrello, nonostante le similitudini e la creatività weird, è segnato da una propensione maggiore verso l’elettronica e l’hip hop, quindi ci si discosta maggiormente dal math rock, o da un suono “krautpop” ludico che ha caratterizzato i due progetti sopracitati più datati. Un progetto dalle sonorità creativamente esacerbanti anche a causa del momento di grande problematicità, non solo logistica, in cui è nato e sviluppato, ovvero la pandemia da COVID-19.
Trattiamo degli associati temi nella seguente intervista rivolta ai due componenti di Electric Rastrello.
Allora Luciano, come nasce l’incontro tra te e Mattia? Quali sono le intenzioni dietro questo progetto?
Luciano Turella: “Io e Mattia siamo amici dai tempi del liceo e talvolta suonavamo assieme. Tipo nel ’98. Ci siamo incontrati nuovamente e forzatamente a causa del primo lockdown COVID in cui sono tornato per qualche mese dove sono nato, a Rovereto. Durante quel periodo di semi-cattività abbiamo iniziato a suonare, e sono venuti fuori gli Electric Rastrello. Ci ha aiutato, un po’ come una cura omeopatica, campionare e ricontestualizzare alcuni interventi di Mario Draghi allora presidente del consiglio, eroe per molti ma certo non per noi. In questo senso Electric Rastrello rappresenta una risposta alla nostra ansia di poter dire qualcosa sulle nefandezze odierne.”
Parlaci del processo di produzione dell’esordio The Coolest Summer Of Your Life e della scelta di pubblicarlo per la fiorentina UR Suoni e l’etichetta di Ginevra Copypasta Editions.
Luciano Turella: “Il processo di produzione del primo lavoro è stato molto lungo a causa del fatto che dopo un annetto a Rovereto sono emigrato in Svizzera. La distanza rallenta, soprattutto prima di cominciare a fare live. Ora quando ci incontriamo per suonare attacchiamo anche qualche giorno di creazione-produzione e riusciamo a lavorare meglio. Il primo live è stato a Giugno 2023, tre anni dopo la prima prova. A ripensarci è pazzesco.”
Mattia Benuzzi: “Abbiamo pubblicato con UR suoni perché io spesso dico “urkamazurka!” e mi sembrava corretto cercare un contatto fonetico diretto con chi pubblicava un lavoro a cui teniamo così tanto.”
Luciano Turella: “Abbiamo mandato il disco un po’ in giro e il proprietario di UR Suoni, Federico Fragasso, era interessato. La produzione di UR Suoni è molto bella e ricercata, siamo felici di farne parte. Il disco è uscito anche per Copypasta Editions, una label svizzera gestita da Emma Souharce, super musicista-produttrice della scena di Ginevra. Andatevi ad ascoltare il Bandcamp della label.”

Grafica per magliette commercializzate da Electric Rastrello, a cura di Thomas Perrodin.
Heavy Rotation, da un andamento sinusoidale, è caratterizzata da un flusso rap in cui si delineano forme rotonde e ondivaghe che subiscono variazioni diradate. Come avviene tale schema più periodico?
Electric Rastrello: “Il brano Heavy Rotation è un brano che parla della frustrazione di un periodo, quello del green pass in cui chi non si era vaccinato veniva messo in un modo o nell’altro nella condizione di dover stare al di fuori della società. Il testo esprime questo sentimento e il suo andamento deriva più dalle necessità delle parole e del loro significato piuttosto che da un preciso disegno dietro la metrica delle parole. Lo schema lo crea chi ascolta.”
BCE è un pezzo electro-pop dalla forma più patinata, attraverso melodie accessibili e ritmi sghembi. L’elemento hip hop è preponderante, inducendo all’istanza di hit del disco. La vostra intenzione è stata quella di scrivere un pezzo più iconico?
Electric Rastrello: “Per quanto riguarda BCE iconico mi sembra il termine più calzante. Iconico è stato considerato il discorso di Mario Draghi allora presidente della BCE in cui si manifestava la volontà di sostenere a qualsiasi costo la moneta comune, l’euro. Il famoso “whatever it takes…” che riecheggia campionato nella canzone. Per quasi tutti una frase definitiva, dal valore superiore. Nella realtà la prima pietra di una società, quella di oggi, che erode lentamente la maggior parte delle persone, annichilite dal dover sempre essere in attività per riuscire a garantirsi il minimo indispensabile per vivere. Questo l’iconico “Draghi’s Crash” in cui ci tocca sguazzare.”

Locandina tour di Electric Rastrello del periodo di Gennaio 2025; artwork di Luciano Turella.
Super Mario Drug Queen i ritmi obliqui sono ancora protagonisti, in maniera serrata ma rarefatta. Il pezzo è un flusso psichedelico che rimanda all’immaginario dei tuoi disegni naive ma caleidoscopici secondo pattern complessi, proprio come questa suite, che sembra essere un gioco o presa in giro di sonorità nettamente più blasonate. Come avviene l’organicità di questo pezzo?
Electric Rastrello: “Super Mario Drug Queen è stato uno dei brani che ci ha richiesto più lavoro, e basato su un gioco ritmico legato alle velocità. In un punto raddoppiamo il tempo, in un altro lo dimezziamo rispetto a quello iniziale creando un effetto di rallentamento molto accentuato che aumenta la potenza della scarna e angosciosa parte finale. Questo andamento legato al tempo forse è il tratto che unisce e dona organicità al brano; è un po’ come la sensazione che ci capita di percepire quando il tempo sembra non passare mai o viceversa quando invece sembra volare. Qualcosa che percepiamo inconsciamente ed emozionalmente.”
Successivamente a Interlude, un complesso gioco sonoramente cubista e dalle forme più nette, segue Vuduanchetu, flow dall’impostazione sempre psych ma più mediorientale, in cui vengono descritte sonorità lisergiche ed eteree, o in certi punti più progressive (legate forse al passato dei Delay Lama). Come nasce questa conclusione più astrattista o lateralmente massimalista?
Luciano Turella: “Interlude e Vuduanchetu, assieme a Heavy Rotation, rappresentano il vero slancio verso i prossimi brani che stiamo scrivendo. Il primo chiude i conti con Mario Draghi. Campioniamo alcune voci fuori dal coro che esprimono la vera natura dell’acclamato economista, e smettiamo di occuparcene. Probabilmente già troppo è il tempo che gli abbiamo dedicato. Vuduanchetu riassume in parte quello che sono le origini e il gusto sia mio che di Mattia. Parlo di musiche dal forte impatto sonoro che nel nostro caso pur utilizzando massicciamente l’elettronica, mantengono un carattere più vicino a un concerto rock.
“E ciò è assolutamente in linea con la direzione degli ultimi Delay Lama. Cercare di togliere, soprattutto in termini di complessità per arrivare a brani più diretti in cui la complessità è sotterranea, permettendo così diversi livelli di lettura e godimento.”