Fabrizio Modonese Palumbo, già in ( r ) (suo progetto solista) e Larsen, Blind Cave Salamander etc… è un’artista caratterizzato dal forte valore comunicativo nonché emozionale che vuole trasmettere la sua sempre diversificata offerta. Non è un caso che il suo ultimo disco, ovvero musiche per un progetto della danzatrice Paola Bianchi pubblicate per Dissipatio si chiami ELP, ovvero Ethos (etica), Logos (ragione) e Pathos, ovvero le tre caratterizzazioni principali maggiormente da considerare nella comunicazione secondo Aristotele. Il discorso in Palumbo è più che centrale, si svincola da gerarchie, frutto della nostra eredità, e assume una valenza completamente emozionale, veramente libera.
Palumbo fonde lirismo pop e al tempo stesso complesso, con trame noise e abrasive, come avviene nel disco omonimo dei Blind Cave Salamander (del 2007, progetto che vede la collaborazione tra Palumbo e Paul Beauchamp, qui in collaborazione con Julia Kent e Marco Milanesio) in cui ritmi sincopati con microelementi si mescolano con arcate distese e classiche di violoncello; un mix interessante anche il suono di stampo soundtrack, compreso per l’appunto nell’alba dell’Italian Occult Psychedelia.
Di seguito riportiamo l’intervista a Fabrizio Modonese Palumbo riguardo ELP, i progetti ( r ) e Larsen e le prossime novità.
La tua arte è nel nome di suoni più strutturati assemblati in maniera originale; in A Chronicle dei Larsen (per Witty Books) un krautrock mescolato a certi suoni post-punk à la Cabaret Voltaire si sviluppano in maniera più dilatata e diversificata, in cui una tendenza al progressismo si esprime per la relativa creatività che supera ogni volta una certa dimensionalità. Parlaci di com’è nata la release, ovvero in quale occasione, e del perché di quegli elementi portanti.
“A Chronicle” è un montaggio di materiali pre-esistenti creato per accompagnare il libro fotografico “Meiwo” di Jacopo Benassi. A cavallo tra il 2020 e il 2021 abbiamo realizzato 12 sessioni di musica improvvisata in studio sulla piattaforma Patreon; l’idea era quella di condividere il nostro processo creativo con chi interessat* al nostro lavoro e alla nostra musica. E’ stata un’esperienza positiva che abbiamo poi deciso di portare anche sul palco mantenendo all’interno dei live dei Larsen sezioni improvvisate o l’intero set, come nel caso della successiva collaborazione con Alessandro Sciaraffa per il più recente album dei Larsen “Golden Leaf” (uscito il passato inverno). Tornando “A Chronicle” ci piace pensarlo come un incontro tra due viaggi , quello di Jacopo nella Cina documentata nel suo libro e quello di Larsen all’interno del nostro stesso suono, e l’elemento narrativo è stato quello che ha portato alle scelte di editing definitive che potete ascoltare nell’album, a tutti gli effetti intesa come colonna sonora.
Titan Arum, a nome di (r) (per Delete Recordings e Cheap Satanism Records), contiene sonorità più elastiche ed anarchiche, tra noise e post-punk degli Soft Cell (almeno a livello di idee). Se The Side Effects Of Self Indulgence è permeata da ritmi dance, The Sssophisssticated Sssofa Sssnakesss presenta una maggiore originalità nel segno di un suono obliquo, mentre Pira-Pira ha elementi più conservatori in senso ambient. In sostanza, ritieni che (r) sia il progetto più eterogeneo nel quale decidi di muoverti più liberamente esprimendo tutte le tue attitudini? Parlaci dei suddetti elementi citati.
Non mi sono mai posto il problema degli elementi messi in gioco, la musica è al servizio delle idee che la originano (e viceversa). Per me il mio alter ego ( r ) è quello che si occupa di “canzoni” nel senso più esteso del termine , per molti versi è il mio progetto più concettuale, ogni album di ( r ) nasce dalla necessità o dal volere di definire un quadro e/o un momento preciso. Non escludo che “Titan Arum” possa esserne il documento definitivo, ma non escludo anche di poter cambiare idea.
Parliamo di ELP. Il suono appare molto diversificato e compare una certa cupezza tutta post-punk. Linee e timbri sembrano più quadrati, però il loro utilizzo assume un’impostazione più eterodossa. Come nasce questa combinazione? Parlaci dei temi del disco.
ELP raccoglie le musiche composte per il progetto dallo stesso titolo della coreografa e danzatrice Paola Bianchi, è un lavoro sul linguaggio, un archivio che vede il corpo come centro della memoria, e la trasmissione di informazioni come aperta e non gerarchica. Musiche e coreografie hanno preso forma in modo organico e simultaneo in continuo dialogo l’una con l’altra, nutrendosi l’una dell’altra e mai come mero accompagnamento dei relativi gesti.
O_N è caratterizzata da un suono d’interferenza massivo e magmatico. In maniera armonizzante, all’inizio compare un sample dal motto catastrofista e incendiario nei confronti del sistema attuale (in cui si evidenzia un carattere più esplicitamente esibizionista?). Parlaci dell’interpretazione dei suoni e dell’abbinata origine del campione.
L’inserimento della frase di apertura, un estratto dal documentario “British Sounds” del 1969 di Jean-Luc Godar e Jean-Pierre Gorin, è stata un’idea di Paola e si collega direttamente alle tematiche del progetto ELP, alla sua idea di coreografia e alla necessità del superamento di stilemi espressivi codificati, e la definizione di immaginari, utopie e semantica, altri.
NoPolis ha una forma più spigolosa, in cui sono caratteristici i movimenti cacofonici ed ossessivi della viola, quasi atti a riprodurre un sentimento di paranoia, associato ai bordoni opachi e massivi di synth lugubri. Parlaci di questa associazione, e dei pensieri che ti hanno accompagnato durante la sua associazione.
NoPolis è una session completamente improvvisata in tempo reale ed è l’unico brano dell’album che non è stato (per ora e in questa forma) portato sul palco, per certi versi ne è anche il centro, sia perchè l’ultimo nato, ma anche come segno di possibili futuri. E’ stata una risposta e sfogo da parte di Paola e mia al momento storico specifico in cui ha preso forma, nel quale la rimozione del corpo, dei corpi, dal tessuto sociale (stiamo parlando dell’esteso periodo di lockdown) ha portato aanche alla rimozione della protesta sociale, del corpo politico. NoPolis è un grido di rabbia e frustrazione, uno sfogo necessario.
In Energheia è molto originale, caratterizzata da una linea iniziale periodica, molto destabilizzante che fa attirare l’attenzione per quegli acuti sintetici e fibrosi, in cui il tutto è accompagnato da altri riff, con lo stesso strumento, in forma più ansiogena, sviluppandosi in un progresso di istanze musicali variabili e fugali. Parlaci di come avvengono questi elementi nel pezzo.
Ogni brano dell’album è relativo a un modulo del progetto coreografico di Paola, ogni brano fa riferimento a uno spettacolo specifico e Energheia è forse quello più articolato, anche per la durata del relativo show che prende forma da un’archivio di immagini impresse nella memoria delle persone coinvolte nel progetto stesso, Dei vari moduli è quello più “cinematografico”, uno storyboard per movimenti e suoni. Per dare indipendenza e “ascoltabilità” alla musica al di fuori del contesto dello spettacolo ne ho alterato i tempi e le proporzioni interne, ma il viaggio all’interno di un immaginario, che è al tempo stesso collettivo e profondamente individuale, rimane il medesimo, i blocchi sonori sono anche blocchi spaziali, architettonici, è il mondo all’interno del quale suddette memorie vengono vissute, incarnate, esperite.
Per concludere parlaci delle prossime novità riguardo i tuoi progetti e l’offerta solista, a livello di nuove uscite e attività live.
Un nuovo album di Larsen è in fase di mixaggio e postproduzione, speriamo sia pronto e venga pubblicato entro la fine dell’anno. Sempre per quel che riguarda Larsen è anche probabile l’uscita della documentazione della recente performance con membri della storica e seminale band Rema-Rema in occasione della proiezione dello scorso Febbraio al Seeyousound festival di Torino del documentario di Marco Porsia “What You Could Not Visualise”. Io sto lavorando alla produzione dell’album di debutto solista di mia madre, Mariella Modonese, un bestiario sonoro alquanto caleidoscopico, ci sono poi un paio di collaborazioni in corso o di prossima pubblicazione. Per quel che riguarda gli appuntamenti dal vivo quest’estate ci saranno occasionali uscite come ( r ), altre in duo con Paola, e una collaborazione a cui tengo particolarmente con l’artista visuale John Lee Bird (già autore di alcuni dei miei video) all’interno della sua mostra personale “Dolls” che si terrà a Londra tra il 19 e il 23 Luglio.