Atto Seguente; elettronica scissa dall’essere ma affine
di Giovanni Panetta
Intervista ad Atto Seguente (Andrea Vernillo). Si parla della sua poetica, del suo tour Atto Primo, dell'EP The Moment Before, e altro. Elettronica eterea e calorosamente terrena.
The Moment Before

Cover di The Moment Before (2021).

Atto Seguente, all’anagrafe Andrea Vernillo, è un autore di musica elettronica, il quale proietta il suo background accademico a sperimentazioni più contemporanee o arricchite da pattern variabili e dinamici di batteria programmata e accordi di synth lisergici e vorticosi, che si esplicano in una musica in libertà, onirica e intelligente, con tratti spesso eterei o terreni a seconda del momento, gioco perfetto tra suoni analogici e sintetici, molto spesso dettati dalla volontà di creare mondi sonori personali. Il musicista da Benevento, lo scorso anno passato (27 Maggio del 2021) ha pubblicato un EP per la connazionale Dirty Beach, ovvero The Moment Before, dove tutti gli elementi convergono in una forma originale per il contesto in cui, come accennato, converge tradizione e innovazione con una creatività meditata e in divenire. Altre testimonianze di Andrea sono la collaborazione alla colonna sonora del cortometraggio La Noce, diretto da Alessio Del Donno, e le tracce pubblicate sull’account Soundcloud di Atto Seguente, tra cui la serie di Lalid (Listen And Let It Die) molto interessante per il suo sperimentalismo eterodosso.

Inoltre Andrea Vernillo, tra Novembre e Dicembre 2021, ha percorso parte del Sud Italia attraverso un tour di esibizioni live (Napoli, Lamezia Terme (CZ), Reggio Calabria, Catania, Crotone, etc…) di nome Atto Primo, che ha toccato anche Taranto, facendo conoscere la sua offerta musicale dal vivo alla redazione di Nikilzine. L’esibizione, che si è svolta da Mercato Nuovo, è stata contraddistinta da sonorità più spaziali, elastiche, dilatate rispetto il suono complessivo dell’EP; l’esibizione di Andrea ha fatto espandere l’atmosfera della sala concerti, toccando sfere celesti con i suoni accordi cosmici e morbidi, e evocando entità iperuraniche in una forma più terrea e calorosamente umana. Non mancano brani di The Moment Before come Where I Am, Open e Listen And Let It Die IV, i quali si adattano perfettamente al contesto complessivo, tra digitalismo psichedelico e una poetica barocca in senso lato. Probabilmente, molto della prossima produzione di Atto Seguente sembra proiettarsi verso scenari più futuristici, sublimando con idee diverse la sua formazione più legata alla musica classica.

Atto Seguente

Atto Seguente (Andrea Vernillo). Foto di Gianluca Timoteo.

Di seguito approfondiremo tutti gli argomenti sopracitati attraverso un’intervista ad Atto Seguente, in cui parlerà della sua esibizione a Taranto, l’EP The Moment Before (con un track-by-track), la collaborazione alla soundtrack La Noce e il suo futuro.

Cominciamo dagli inizi. Con quali intenzioni nasce e si sviluppa il progetto Atto Seguente? Da dove viene l’idea di sonorità ambient lucenti, barocche e a tratti magmatiche?

“Il mio progetto è nato per la necessità di avere un qualcosa che identificasse la mia musica, un contenitore di suoni ed intenzioni emotive, insomma un modo per identificare il mio lato “artistico”. Nel tempo il nome ha assunto anche nuove forme di significato per me che mi hanno portato a parlare di atto seguente come una parte diversa, scissa dal mio essere, eppure affine. Sulla forma musicale sono sicuro che gli ascolti ed i gusti personali hanno fatto la loro parte, partendo dalla musica classica, minimalista, fino all’elettronica, ambient.”

Parliamo di un tuo concerto attraverso il quale la redazione di Nikilzine ha potuto conoscere in diretta la tua musica. Il 19/12/2021 ti sei esibito da Mercato Nuovo a Taranto in occasione dell’evento Salotto Elettronico #3. Interessante è l’utilizzo della voce e di synth con tastiera, le quali hanno dato un maggiore tocco analogico alle serate della rassegna (il riferimento è più che altro ai live set), oltre alle basi techno centrifughe e austere che hanno arricchito l’aspetto performativo in maniera elegante e eclettica. Infatti si percepisce un suono classico con una forma e un’attitudine moderna. Ti chiedo se la tua poetica nasce da un tuo eventuale background accademico, e se ci sono altri riferimenti per la tua offerta in un certo senso ambivalente, ovvero tra storia e attualità.

“Ti ringrazio per averlo notato. In effetti qualcuno a fine concerto mi ha chiesto se avessi mai affrontato qualche tipo di studio. Provengo dagli studi classici, in particolare del pianoforte, conseguendo poi la laurea magistrale. Non posso negare che questi studi mi hanno aiutato molto nella composizione in questa concezione elettronica, dove confluisce tutto quello che ho studiato ed appreso anche come autodidatta, grazie ad amici produttori.”

Locandina del terzo appuntamento di Salotto Elettronico

Locandina del terzo appuntamento (19 Dicembre 2021) della serie di concerti e DJ set a titolo Salotto Elettronico. Partecipano Atto Seguente, Loris Ligonzo (Remsense), Alex Palmieri e Roomet.

Parlando del tuo EP uscito il 27/05/2021 per la Dirty Beach, intitolato The Moment Before, si fluisce in un ascolto diversificato e complesso. Per parlarne in maniera approfondita, seguirà una parte di track-by-track relativa all’uscita. Where I Am fluisce in maniera ondivaga e lisergica; una linea di synth, scandita e dal suono metallico, attraversa tutto il pezzo e viene accompagnata in vari punti dalla voce e da atmosfere sintetiche vaporee, volendo con quest’ultimo termine indicare una certa purezza fisica e melodica. Come nasce il pezzo? Dove trae origine il suo suono ellittico, nel senso di periodicità che come eleganza di forme?

“Where I Am è un brano che tutt’ora mi rappresenta, per il tema soprattutto. È un brano al quale sono legato perché è stato il primo che mi ha conquistato, dopo una serie molto lunga di brani scartati. Il suono presente come tema, questo loop presente dall’inizio alla fine l’ho costruito partendo dal synth e arpeggiatore. Mi piaceva l’idea di tirare fuori una melodia dall’arpeggio e creare un senso di circolarità, appunto di periodicità, in contrasto con gli altri elementi che vanno verso una sola direzione che culmina con una fine che sembra un grido smorzato.”

Open è permeata da un rumorismo techno, associato anche ad ambient e suoni kraut. Le sonorità sono organiche e centrifughe ovvero in divenire, unendo lucentezza del suono e una percussività più urbana, meno celestiale. Come nasce il suono artefatto della traccia?

“Con Open è più evidente questo conflitto di suoni, di mondi, di seconde parti. Il percorso è legato al suono ed al periodo nel quale ho composto il brano. Riprendendolo dopo un certo periodo mi sono reso conto di essere cambiato ed avevo bisogno di una seconda parte diversa che mi rispecchiasse.”

Atto Seguente.

Atto Seguente. Foto di Gianluca Timoteo.

Per quanto riguarda Memorie Di Un Soccombente il registro cambia radicalmente. Il pezzo naviga tra suoni analogici, ovvero con linee di piano, romantiche e contemporanee, e rumori di fondo che richiamano una quotidianità familiare e contemplabile. Come detto, il pezzo spezza completamente con quasi tutto il resto in maniera non ortodossa, infondendo l’idea di un flusso di coscienza in cui il leitmotiv è l’inconscio del suo deus ex-machina. Detto da te, come nasce questo pezzo e da quali intenzioni sei stato mosso?

“Come ho detto, le mie radici musicali sono legate al piano ed ascolti legati con questo strumento. Prima ancora di Atto Seguente mi piaceva improvvisare, inventare e registrare brani al pianoforte, in stile minimal sulla scia di Yann Tiersen. Ho avvertito sempre l’esigenza di suonare questo strumento ed ancora ora la maggior parte dei brani inizia da qualche improvvisazione al piano. Non nascondo la mia intenzione in futuro di un album completamente al pianoforte.”

Sul tuo account Soundcloud esistono diverse versioni di Listen And Let It Die; la IV è stata pubblicata su The Moment Before. Quest’ultima ha un suono granulare e magmatico, più psichedelico in senso lato. Le altre tracce “sorelle” hanno quasi la stessa configurazione. La VIII è ancora più astratta ribaltando il concetto di ambient/techno in maniera non familiare. La V è un esperimento più rarefatto con degli insoliti elementi rumoristi. Infine, la III risulta essere più weird e dub (in senso lato) allo stesso tempo. Qual è l’idea dietro questi esperimenti e, in particolar modo, come nasce la relativa traccia presente nel tuo esordio?

“Grazie per la domanda. Il “format”, così lo definisco, dei Lalid, che è qualcosa a cui tengo molto. Nascono come idee, elaborazioni momentanee e come riporta il loro titolo sono fugaci per loro natura, dalla creazione all’ascolto. Inizialmente l’idea era quella di averle online solo per un giorno. Ho resistito a questa idea perché la loro fugacità è qualcosa che definisco solo io. Per qualcuno può essere diversamente. Il concetto però resta quello di brani creati e pubblicati in breve tempo frutto di momenti creativi.”

Painted Ceiling ha un ritmo sincopato, quasi fuori sincrono. Si gioca con il concetto di techno, stravolgendolo nelle sue componenti essenziali, attraverso atmosfere crepuscolari, oniriche e con diverse tonalità. Come nasce il pezzo e il suo concept artefatto?

“Questo brano ricordo ancora com’è nato. Solitamente provavo i miei brani in una sala da un amico, piccola e accogliente. Stavo provando un nuovo suono ed istintivamente è uscito questo brano. L’idea originale non preveda nessuna drum, ma un flusso di suoni ed il canto come unico appoggio.”

S. Letter comincia, dal punto di vista del timbro, con una linea di piano, per poi evolversi in un suono molto simile ad una chitarra in forma digitalizzata, e risulta dissonante, distorta e caotica, ma attraversata da un percorso umano. Un altro esempio di pezzo alieno in sonorità molto spesso dall’impostazione dancefloor (in senso lato). Come nasce il pezzo e la sua eterodossia?

“In questo primo EP la maggior parte dei brani sono nati dal pianoforte, da giornate di studio ed esplorazione sonora. Ho voluto dare una certa impronta improvvisativa all’inizio del brano, un 5/4 dinamico e a tratti sognante. Il tema (la fine della figura del soccombente) mi ha portato a considerare la chiusura in un’altra veste, più cruda e soffocante, ma anche per certi versi liberatoria ed imponente.”

Parliamo del passato. Nel 2019 è uscita la release La Noce, in cui figurano alcune tue collaborazioni meno elettroniche. La prima è la traccia Entering The Minerva, un esempio di classicismo romantico, dalle armonie contemporanee, che caratterizzano in parte la tua poetica attuale. La seconda è My Generation’s Wrong, pezzo all’insegna di un blues psichedelico minimale. Sapresti dirmi il tuo ruolo più specifico nell’uscita e in quale occasione è stata pubblicata?

“La Noce di Alessio del Donno è stata una delle prime esperienze per quanto riguarda le colonne sonore. Per Entering the Minerva ho dovuto rispolverare un po’ di barocco e classicismo, unito a qualche linea romantica. Un intenditore probabilmente non ne sarebbe molto contento ma si tratta pur sempre di una composizione libera. La mia intenzione, così come la richiesta del regista, era quella di richiamare lo stile barocco, senza sdegnare tratti originali. Dopo poco tempo dall’uscita del corto nelle sale e nei festival è stato Alessio stesso a pubblicare la colonna sonora, in quanto amante della musica e partecipe attivamente alla realizzazione dei brani, come in My Generation ed altri.”

Per concludere, dicci se stai già lavorando al prossimo album, e cosa dobbiamo aspettarci dalla tua musica in movimento?

“Il nuovo Album è in lavorazione e spero di poterlo presentare nei prossimi mesi, con l’anticipazione di un brano e videoclip. Per chi mi ha ascoltato live nell’ultimo periodo sa già di cosa si tratta ma ci saranno nuove aggiunte. Non sarà qualcosa di affine all’EP. Credo di essermi distaccato di molto dalle intenzioni di The Moment Before, per seguire la scia che ha costruito Lalid4 ed anche Open.”

Atto Seguente

Atto Seguente (Andrea Vernillo). Foto di Gianluca Timoteo.

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