No wave e mutant disco in kNauff, tra ballo e rumore
di Giovanni Panetta
Intervista a Vincenzo Giugliano, Matteo Bordone e Roberto Anelli sul loro progetto kNauff da Bologna e l'esordio sNeezing.
sNeezing

sNeezing, artwork di r.rngs.

kNauff è un trio da Bologna, formato da Vincenzo Giugliano (chitarra e voce), Matteo Bordone (basso) e Roberto Anelli (batteria), caratterizzato da una no wave ballabile e al tempo stesso abrasiva. Dopo una serie di singoli su Bandcamp esce il 14 Settembre per Controcanti ᴘʀᴏᴅᴜᴢɪᴏɴɪ, NON MI PIACE*, troppistruzzi, Non Ti Seguo Records e 1a0, l’esordio del gruppo intitolato sNeezing, disco compatto e con elementi anche originali. Il suono infatti ha una diversificazione in cui convergono mutant disco, punk, noise ma anche tracce di screamo, post-punk e math rock.

Abbiamo interagito con il trio chiedendo dell’album, alcune tracce e del prossimo futuro. Di seguito l’intervista.

Allora, come nasce l’avventura nKauff e quali sono le ispirazioni di questa no wave ballabile con un oscillante tratto abrasivo ed oscuro, che per l’appunto caratterizza il vostro disco Sneezing, uscito questo 14 Settembre (2023).

“Sicuramente nasce perché avevamo banalmente voglia di suonare. L’idea iniziale era di fare qualcosa alla Wavves e Cloud Nothing unito a sonorità emo e post-hardcore, il risulato finale è qualcosa che per fortuna non è dipeso dalle premesse iniziali – se fosse stato così non sarebbe stato divertente. Più che gli ascolti, quello che influisce maggiormente sulla nostra musica è l’attitudine: siamo dei perdenti e lo sappiamo, quindi facciamo quello che basta per esprimerci senza prosopopee e lo facciamo da soli perché non sempre ci viene concesso lo spazio per farlo nelle nostre vite.”

Sneezing è il vostro nuovo album. Okay Bob, Now We’re Even ha qualche elemento emo che si evolve in climax di distorsioni, in cui l’armonia è caratterizzata da armonie melodiche e al tempo stesso scure, depressive. Nel forte carattere massivo strumentale, si intravede una valente forza compositiva, seppur ancora acerba, che è destinata ad evolversi in meglio. Parlateci del pezzo e del suo processo compositivo.

“In effetti okay bob now we’re even è uno dei primi pezzi che abbiamo scritto, il falsetto e le armonie melodiche sono delle sopravvivenze dei nostri vecchi progetti da cui ci siamo pian piano emancipati,  ma non pensiamo che sia “invecchiato male” a differenza di altri pezzi che suonavamo all’inizio. Il suo processo compositivo è in realtà simile agli altri: tutti i riff iniziali per la scrittura dei brani vengono sempre creati in saletta, quando si è tutti insieme, sia perché è il modo migliore di creare qualcosa di cui tutti siamo partecipi sia perché siamo pigri e passiamo poco tempo a collezionare idee quando siamo a casa. Dopodiché ragioniamo su come continuare il pezzo dandoci anche dei suggerimenti a vicenda sulle parti. In genere cerchiamo di non trovare soluzioni scontate o che abbiamo già usato.”

Okay Syd, Now We Fight è interessante nei suoi entusiasmanti stop & go, permeato da un forte sperimentalismo quasi noise. In ogni modo, la vostra musica etichettata come no wave, guarda, oltre, per esempio, ai gruppi della compilation No New York prodotta da Brian Eno (Teenage Jesus & The Jerks, The Contorsions, DNA, Mars), anche a gruppi della mutant disco come ESG e Liquid Liquid, ma in ogni modo è forte l’elemento abrasivo e noise dei primi. Quanto i gruppi citati hanno avuto influenza nel vostro modus operandi compositivo?

“Questo dipende dai componenti della band. Nel caso di Vincenzo (chitarra e voce), la compilation No New York è tra le opere che più si avvicina alla concezione ideale di “musica suonata a cazzo ma non a cazzo” ed è un punto di riferimento scoperto in realtà già dopo aver intrapreso il percorso dei disastri sonori. Mentre Matteo (basso) è più vicino alla mutant disco, apprezza gli ESG e in generale tutto ciò che è ballabile e maggiormente strutturato. Roberto (batteria) è un jolly anche perché è attento alle novità, quindi spazia dal ballabile più sensato ed elettronico a quello più cupo e scomposto.”

Il Caso Verga è caratterizzato da un cantato in italiano, il cui testo è strutturato a flusso di coscienza, abbinata alle vostre caratteristiche più ricorrenti (per ora solo in questo lavoro). Il brano inoltre si può suddividere in due metà completamente dissociate a livello musicale, entrambe ondivaghe ma molto diverse a livello di sonorità. Come avvengono le suddette scelte di lingua e struttura?

“Il caso verga è uno degli ultimi brani che abbiamo scritto. In effetti la parte centrale è diversa da tutti i nostri brani, il tapping tradisce un’influenza math rock che non trapela mai perché non condivisa da tutti. Riguardo il testo, è di certo molto istintivo, poco ragionato e ripete un solo concetto, seppur molto importante, cioè che a volte ci si sente inadeguati rispetto agli altri senza motivo.  Mentre la parte centrale è in realtà uno dei nostri monologhi preferiti deliranti e senza senso di Tonino Accolla nei panni di Homer Simpson nella puntata “La rivale di Lisa”, dove Homer prova ad arricchirsi vendendo dello zucchero trovato per strada, ovviamente fallendo.”

Tommy Kane ha una struttura più incisiva da un punto di vista ritmico, rimandando in un certo senso ai Klaxons o Goose (etichettati vanamente come “no rave” ovvero: rave + no wave, in quanto facente parte ad una terminologia pubblicitaria di metà anni 2000). Cosa ne pensate di questi gruppi e delle associate sonorità? Sono o erano nei vostri ascolti? Vi hanno in parte influenzato?

“Tommy Kane in generale è molto dance e la struttura è abbastanza semplice, anche questo è uno dei primi pezzi che abbiamo scritto. L’influenza dei Klaxons c’è, non è condivisa da tutti ma bazzicando il mondo dei videogiochi forse li abbiamo interiorizzati giocando a Pro Evolution Soccer 10 visto che erano presenti nella soundtrack. Però in generale queste band non ci rispecchiano quanto potrebbero farlo i The Rapture o i Q and not U, dove la componente ballabile è meno giocosa e più introspettiva, dissonante e rumorosa – e romantica nel caso dei secondi.”

Per concludere parlateci delle prossime novità a livello di concerti e se state macinando nuove idee per i prossimi lavori.

“Da ottobre a dicembre suoneremo a Roma, Napoli, Milano e Bari, oltre al release party di Bologna che è già andato. Al momento andiamo a rilento con la scrittura di pezzi nuovi perché siamo presi dalle nostre vite e dalla presentazione del disco che ci teniamo a suonare decentemente in questi live che seguono la sua uscita.”

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