L’esordio della pandemia COVID-19 ha un po’ segnato tutti; ma non sono mancate occasioni di avere buoni propositi per la cultura. È il caso dell’etichetta Tape Tales che il 2 Maggio ha pubblicato digitalmente una release alla quale hanno collaborato diversi artisti che ruotano intorno alla label tarantina di musica elettronica, per l’appunto Unlocked Dreams. Da alcuni anni quelle personalità facenti capo all’etichetta (Loris Ligonzo, Alex Palmieri e Paolo Rossetti) sono stati parte dell’organizzazione di diverse serie di concerti, tra cui Innesta (nella seconda metà del 2018) e Forma FM (date tra Luglio e Dicembre del 2019), aggiungendo spesso un supporto visivo, e frequentando diverse location, dal club Mexico 70, al SUD zona San Vito, alla Cooperativa Owen, al locale Mercato Nuovo, per poi a volte inserire quella musica nella cornice di Taranto Vecchia dal terrazzo di qualche palazzo antico. Tape Tales si incentra un un’elettronica morbida, onirica, ma non mancano momenti che vertono ad un suono più futuristico e cadenzato, quasi industrial, lasciando però, anche in quei casi, una nota di accoglienza. Fin’ora l’etichetta, nata nel 2016, oltre l’uscita di quest’anno, ha fatto uscire tre cassette, e ascoltando quei lavori si evince l’attenzione rivolta alla cura e selezione del prodotto, che possa essere ambient, il krautrock à la Kraftwerk o combinazioni varie.
Abbiamo rivolto alcune domande ai ragazzi di Tape Tales sul loro ultimo lavoro, il suo contesto e le novità dell’etichetta. In più, per delucidare meglio sull’uscita, abbiamo chiesto ad alcuni degli artisti che hanno collaborato di descrivere le proprie tracce: una guida all’ascolto – dall’artista all’ascoltatore – anche per esplicare quel momento di introspezione durante la pandemia, nella speranza che qualcuno possa essere empaticamente coinvolto. Ringrazio quindi Alex, Loris e Paolo per la loro disponibilità.
Allora ragazzi, raccontateci di questa recente uscita e della sua genesi; un lavoro di coesione che unisce tanti artisti del luogo o quasi. Ma soprattutto un modo per sollevarsi dall’isolamento, totale o parziale col mondo esterno, per via della quarantena. Ce ne volete parlare?
“L’anima del progetto Tape Tales è alimentata da due forti concetti quali la condivisione e l’aggregazione. Il filo conduttore di ogni release è quello di dar vita ad una narrazione: permettere alle parti coinvolte nel progetto di potersi raccontare, talvolta non solo attraverso la musica ma anche con altre forme d’espressione e creatività.
Sin dalla sua nascita, ogni incontro, evento o release di Tape Tales è stato sempre alimentato da confronti, sorrisi, abbracci, viaggi, cene e più disparati momenti di unione e gioco. Tutto questo, d’un tratto, ci è mancato per ovvi motivi. In un periodo come quello del Covid19, che ha portato ognuno di noi in una dimensione di privazione, di distanziamento fisico e di silenzio sociale, ci siamo ritrovati con la necessità di dover canalizzare un forte impulso emotivo e produttivo, nato appunto durante quelle giornate dense e piene di insicurezza ed allo stesso tempo di forte emozionalità. Un bisogno di raccontare e raccontarsi, condividere ciò che ci stava accadendo e farlo attraverso la musica: i nostri pensieri, non solo presenti ma anche e soprattutto legati al domani, per come stavamo immaginando e sognando il futuro.
Questi sono i presupposti che, dopo numerose chiacchierate serali in video-call, ci hanno portato all’idea di rilasciare “Unlocked Dreams”, individuando nel formato del V/A la possibilità di ridare spazio a quell’aggregazione e quella condivisione che da sempre ci stimolano e ci regalano intime soddisfazioni: riunire amici ed artisti a noi vicini in una release varia, multiforme.
In questo lavoro è stato fantastico poter ritrovare in un nostro lavoro personalità che stimiamo e con le quali abbiamo condiviso esperienze, eventi e momenti indimenticabili che hanno tra l’altro caratterizzato i nostri primi anni di attività”.
Da titolo la raccolta è basata su atmosfere sognanti; in certi casi c’è un ritmo cadenzato abbastanza scarno ma che dà struttura al pezzo. A volte si elaborano melodie electropop, o del post punk e krautrock elettronici meno oscuri. Non mancano diverse sfaccettature: si fa ricorso ad un senso della melodia orientaleggiante come in raindance di Massimo Amato, altre volte c’è un andamento monocorde e sospeso come in Sound diary n.– di TF+ (Antonio Greco) oppure compaiono sample di voci umane che vengono distorte rendendole spettrali come avviene in Eurolove coming undone di VIOLA (Cristiano Viola). Tutti elementi che rimandano a qualcosa di oscuro (in senso lato) o estraneo ma che può essere prossimo, come è un sogno; forse è una visione disincantata di quell’introspezione dovuta alla quarantena da parte di quegli artisti, e quindi si vuole esprimere il concetto che la quarantena ci influenzerà, negativamente o meno. Ma qual è l’idea di sogno che voi owner volevate trasmettere agli artisti e che sostenete? Sono state date indicazioni più precise agli autori?
“In un contesto in cui tutto era fermo, in cui l’incertezza con il passare dei giorni iniziava a crescere dentro ognuno di noi, “Unlocked dreams” voleva essere una piccola provocazione emotiva che, senza alcuna influenza da parte nostra, portasse l’artista coinvolto e l’ascoltatore finale a voler “sbloccare” ed immaginare il “domani”.
Siamo partiti dall’idea che i sogni fossero l’unico spazio in cui potersi ancora muovere, impossibile da bloccare, per cui abbiamo chiesto agli artisti di tradurli in musica nei giorni di lockdown o di recuperare anche delle loro registrazioni passate: in qualsiasi caso la musica spesso nasce proprio da lì, da visioni altre, da dimensioni immaginarie che ci permettono di trascendere il presente e ciò che ci circonda. Evasione a tutti gli effetti.
La voglia era quindi quella di provare a creare un contesto virtuale, un ambiente d’ascolto immateriale in cui tutti, artisti e pubblico, potessero entrare emotivamente in contatto, ritrovarsi in uno stesso mood, uno stesso immaginario, con la speranza di regalare attimi di connessione in un periodo di isolamento fisico forzato”.
.Per mezzo di voi ho chiesto agli artisti di dare un contributo verbale di descrizione della propria musica nella raccolta attraverso per esempio immagini paradigmatiche o di azioni che hanno portato lo sviluppo della relativa composizione. Racconti estemporanei e immaginifici fanno da sfondo, ed infatti c’è la volontà di creare qualcosa di intimo e catartico, come naturale che fosse in pieno periodo di quarantena. Il vostro immaginario collettivo coglie diversi aspetti, da quello letterario di Fabio Orsi al flusso di coscienza di Alex Palmieri (in arte ãle). Ovviamente questo è in linea con il tema onirico che prevale nella release, con il spogliare i propri processi creativi mostrando il proprio lato inconscio. Ma non solo; qualcuno come VIOLA spera in un’umanità più compatta, ma anche attraverso le parole di ãle si fa luce su un proposito estetico più “collettivista”, aldilà del mero lato intimistico. Unlocked Dreams è una raccolta per la quarantena, ma forse si pensa anche alla fase successiva. A riguardo come si guarda al futuro quali sono e saranno I prossimi progetti di Tape Tales di quando la situazione sarà più nella norma? Usciranno delle copie fisiche di Unlocked Dreams?
“Tra i vari input alla base della release, quello di continuare a pensare, progettare e lavorare per il domani è stato uno dei nostri punti cardine, soprattutto nel voler riunire amici ed artisti a noi vicini. Durante le diverse chiacchierate che hanno preceduto l’uscita, ci siamo spesso confrontati su come il lockdown stesse influenzando, rallentando e allo stesso tempo facendo evolvere il lavoro di tanti addetti al settore – etichette, dj, produttori, pressing plant, distributori, negozi di dischi, club e tutto l’indotto annesso.
Fra le risposte agli interrogativi emersi, ci sono state inevitabilmente le diverse possibilità che oggi il commercio online e le tecnologie digitali offrono per fronteggiare, rinnovare e rimodulare la produzione, l’acquisto e la diffusione della musica: in queste settimane che seguono il lockdown molte di queste strade continuano ad essere sempre più battute. Non sappiamo esattamente quale sarà la nuova “normalità” che ci aspetta o se sarà realmente nuova, crediamo ci voglia del tempo e che in fin dei conti questo periodo sia stato un segnale forte per acuire lo sguardo su ciò che ci circonda e su ciò che facciamo. Non intercettare e ragionare sulle opportunità che strumenti, canali, formati o piattaforme alternative possono offrire, può rischiare seriamente di restringere il tuo campo d’azione in situazioni inaspettate e fuori dal nostro controllo.
Al contrario, essere flessibili, inclusivi e consapevoli può dimostrarsi utile per avere continuità e puntare ad essere sana ed autentica espressione del proprio tempo: al primo posto c’è sempre la voglia di proporre e far ascoltare musica, renderla accessibile, essere presenti, creare, condividere e poter contribuire allo sviluppo di uno scenario.
Per questo il futuro di Tape Tales vedrà presto nuove pubblicazioni in audiocassetta, alcune già in programma da qualche tempo con altri artisti locali, così come nuove pubblicazioni in digitale (various, album o ep). Unlocked Dreams al momento ci piacerebbe renderlo un format periodico in digitale così per com’è nato ma non escludiamo una futura release in formato fisico.
In ultima analisi e non per minor importanza, una leva fondamentale del nostro progetto resta sempre quella di voler ricreare momenti d’ascolto dal vivo: siamo al lavoro anche in questo senso, capendo modalità e tempi in relazione alla situazione attuale. La speranza e la voglia è quella di poter tornare al più presto a vivere – anche sotto forma rinnovata – gli spazi che ci circondano, i luoghi di aggregazione, i club che ci stanno a cuore e che, anche se non hanno ancora chiarissima visione su come ripartire, crediamo continuino sempre ad essere il fulcro dell’esperienza legata alla musica.”
Inoltre, Taranto non è stata molto colpita dal COVID-19, ma rimangono ovviamente intatti tutti gli altri problemi a cui la nostra importante e delicata realtà meridionale è vincolata. Tante le promesse per uno sviluppo culturale della nostra città, al pari delle limitrofe zone pugliesi o almeno delle vicine realtà del Mezzogiorno; forse per via di una classe politica, extra-politica, o culturale molto spesso frammentaria, o secondo la mia opinione a volte scostante. Tante le promesse, irrealizzate o presenti le quali chissà quando verranno esaudite; in più in tutto ciò incombe l’ombra del colosso Arcelor-Mittal che mantiene la città in bilico tra posti di lavoro e lo sviluppo dell’economia, e la salute degli abitanti e l’incolumità dell’ambiente, vivendo la disillusione che non esiste una terza alternativa. L’offerta musicale di Tape Tales, futuristica e più luminosa, fa da controparte a quel Moloch industriale, insieme a tante belle ed interessanti realtà del passato prossimo che hanno coinvolto anche il mondo del noise rock. La vostra è una realtà indipendente che trova lo spazio non in grandi teatri o sale, ma in piccoli posti, accoglienti come si può, “dove si trova spazio”. Molti eventi di musica elettronica si tengono a Taranto Vecchia, e questo è un punto interessante, dal quale le stesse istituzioni dovrebbero essere riconoscenti. È ammirevole che dei tarantini utilizzano quegli spazi contrariamente al senso comune locale, per cui difficilmente si mette piede nell’Isola. Io penso che la musica e la cultura dovrebbe partire da questo.
Il vostro intento sicuramente è quello dare uno stimolo per quello che finora è stato detto. Voi ne date una conferma? Pensate davvero che la musica, set elettronici o concerti noise possano cambiare le carte in tavola nella Città dei Due Mari?
“Nonostante il progetto Tape Tales cerchi di comunicare ad un pubblico non geolocalizzato, è chiaro che il contesto tarantino in cui siamo nati e in cui il progetto agisce fisicamente sia uno degli elementi che lo caratterizza fortemente.
Uno dei nostri costanti obiettivi è quello di voler provare ad avere un impatto emotivo con le persone e il territorio in cui operiamo, una scintilla che possa accendere gli animi, alimentare un fuoco che c’è, esiste seppur celato dietro altre questioni. Lavoriamo per dar forma a contenitori che siano promotori di socialità, cercando attraverso la cura dei dettagli, la ricerca e l’integrazione di forme di espressione multiple, di racchiudere i nostri valori qualsiasi sia l’output del momento, sia esso una release su tape, un evento o un workshop.
Contesti come “Taranto Vecchia” sono ecosistemi ideali per realtà come le nostre che cercano contenitori ricchi e intrisi di emozioni e storia. Progettare un evento nella nostra isola crediamo possa regalare vitali esperienze non solo a noi organizzatori ed ai partecipanti ma soprattutto ai residenti e alle attività presenti nell’area: tante volte nella nostra città si è cercato appunto di ripartire da qui. Abbiamo potuto constatare che la musica elettronica, e in generale gli eventi ludico-culturali, possono di sicuro partecipare attivamente ad un processo di cambiamento per il nostro territorio purché il valore fondante di tutto sia il confronto costruttivo e la partecipazione attiva di tutti gli attori all’interno di un piano progettuale ampio ed integrato e in grado di raccogliere e coordinare più realtà appartenenti anche a settori affini e/o complementari”.
Descrizione tracce artisti (parziale)
01 – Fabio Orsi – Slaccia
The birds have vanished down the sky./Now the last cloud drains away./We sit together, the mountain and me,/ until only the mountain remains. (Li Po)
02 – Marco Bruno – Respiro
Colma l’attesa e precede il sollievo, dell’anima spoglia si veste il respiro.
03 – ãle – inhale (type u mix) (inspired by_Marco Bruno – Respiro)
Una storia a distanza, fatta di ponti fraterni tra Taranto e Berlino. Parlavamo della voglia di voler produrre una release con Tape Tales, e Marco (Bruno) mi manda la sua traccia composta appositamente per l’occasione.
Mi innamoro immediatamente della linea di basso, oltre che dell’intera traccia; la stendo e ci butto sopra tutto la serenità possibile, serenità conquistata in quei giorni difficili dalla possibilità di poter comunicare a distanza tramite la musica con le persone a me più care.
Ci butto dentro tutto quello che mi era intorno, i field recordings aprendo la finestra di casa, di una città svuotata dal traffico e piena di bellezza associata al “tickettio” della chat aperta con uno dei miei più cari amici fraterni.
La traccia in pratica si è stesa da sola grazie alla voglia di godere delle cose semplici, come il respiro di aria pulita e che sa di fiori, e di tutta la bellezza che costantemente ci circonda.
08 – Remsense – Sarà
Un climax che ascende il tempo. In alto: lì dove si trovano i sogni.
11 – Roomet – No Traffic
No Traffic è il riassunto musicale/emozionale delle mie giornate in quarantena in suoni lontani dal caos del mondo e dal tempo che passa lento. In questa traccia c’è dolcezza, tristezza, passione, rumore. La stesura è fatta “di pancia” come una storia da raccontare: mi emoziona ancora riascoltarla mentre scrivo queste righe.
14 – VIOLA – Eurolove coming undone
È un brano che cerca pretenziosamente di parlare d’ amore, non tra due individui, ma tra le persone in generale, come comunità. È un invito a non lasciare che l’odio prevalga, a non voltare le spalle e a volerci più bene, un invito ad “abbracciarci” di più.
16 – Alessio Sangregorio – cuts and caresses in infinite spaces
“Cuts and caresses in infinite spaces” è una traccia composta nel primo periodo di quarantena insieme ad altri lavori in via di sviluppo che stavo producendo. Ho subito colto al volo l’iniziativa dei miei amici di tape tales cedendola volentieri per sostenere la causa insieme ad altri musicisti e producer locali. “Carezze e tagli” descrive per me un momento particolare e non solo per via di quello che stava accadendo, era il bisogno di sfogare pensieri accumulati nel tempo ricordi momenti dilatati senza mai sbiadirsi. E cercare in quel attimo con quello che potevo di accorciare qualsiasi tipo di distanza.
17 – ãle – e a sognare il domani [live]
Quella notte, in cui non trovavo pace per la voglia che avevo di comporre un’altra traccia per il various, ripensavo alla frase detta dal maestro Ezio Bosso, qualche ora prima, durante l’ultimo collegamento pubblico in diretta, prima della sua scomparsa, fatta con il mio format televisivo preferito ovvero Propaganda Live (La7).
La frase, commentando la più semplice delle domande fatte ovvero “come va?”, era più o meno questa: “passo più tempo a chiedermi come va per gli altri e a sognare il domani”.
Queste parole piene di speranza e di significato empatico, come d’altronde ogni cosa uscita dalla bocca e dalle partiture del maestro, mi hanno dato una speranza fuori dal comune nonostante tutto quello che accadeva intorno remasse contro di essa.
La notte successiva pioveva e sentivo che c’era qualcosa di speciale e bellissimo nell’aria. Ho quindi aperto la finestra, acceso il registratore ambientale, ed ho composto la traccia in modalità LIVE (senza apportare ulteriori modifiche postume).
L’ho composta immaginando di poter diffondere quei suoni lungo la strada di casa, per tutto il quartiere, per la città, come traslare il desiderio di condividere e di fare musica in pubblico, con gli altri e per gli altri, la cosa che più mi è mancata di questi tre mesi e che probabilmente ci mancherà per ancora qualche settimana.
Contatti dell’etichetta:
Sito web: www.tapetales.bandcamp.com
Info mail: info@tapetales.it
Facebook: www.facebook.com/tapetalesrec
Instagram: @tapetales