FLUSSO COSMICO DI COSCIENZA PER ALGA ALMA
di Giovanni Panetta
Intervista a Luca Tanzini di Alga Alma e analisi sul loro ultimo album di improvvisazione libera Untitled; un caleidoscopio lisergico che supera lo spettro della luce.
Untitled

Cover di Untitled (2021).

Alga Alma è un progetto di improvvisazione libera nato intorno il 2018 e proveniente dalla Toscana. Il duo, formato da Devid Ciampalini (Metzengerstein, New Jooklo Age, Supervixens…) e Luca Tanzini (Tab_ularasa, Punk Xerox, EXP, Trans Upper Egypt, Duodenum, Centauri, Ciclopi…), fa scorrere un flusso di coscienza nelle loro lunghe jam permeata da una cosmicità che tiene insieme quei suoni sintetici emessi da synth, sample, vocoder, attraverso manipolazioni varie. Il 25 Maggio per la Ambient Noise Session (l’etichetta di Devid) uscirà il loro prossimo, battezzato come Untitled; due improvvisazioni nel nome del caos spaziale oscuro, dettate dall’inconscio dei due autori che ha voglia di sperimentare, di esplorare nuove sonorità, attraverso paesaggi ultraterreni in fede a regole anti-intuitive, macroscopicamente complessi.

In Untitled Devid Ciampalini è alle prese di synth e nastri, e si è occupato delle registrazioni, mentre Luca Tanzini suona il synth e il vocoder, e ha creato la copertina. Di seguito parleremo del prodotto di tale sinergia e il suo contesto con l’intervista a Luca, riguardo anche il loro album omonimo uscito l’8 Ottobre 2020. Scopriamo di più.

Untitled è un odissea attraverso la vastità oscura dello spazio, dove è sospesa la volontà di raggiungere un centro di simmetria, trascurando sistemi di riferimento e istinti d’orientamento finora conosciuti. Il caos casuale lisergico è un elemento permanente, e la volontà di una maggiore libertà d’improvvisazione spiega una totale dedizione nell’abbracciare il cosmo con un astrattismo compatto. Come avviene l’idea, inconscia o diretta, che attraversa Untitled?

“Ma direi che proprio non c’è un’idea ben precisa, io e Devid abbiamo iniziato a improvvisare in maniera libera ogni tanto quando riusciamo a vederci dopo che ci siamo conosciuti quando suonavo coi Trans Upper Egypt. Forse la ricetta è quella di riuscire ad essere più naturali possibili evitando i droni e cercando di essere più vicino alla natura e alla ‘casualità’ per la quale nascono i suoni”.

Alga Alma

Alga Alma: Devid Ciampalini (a sinistra), Luca Tanzini (a destra).

La prima traccia, Untitled A, è un viaggio ondivago verso l’ignoto, un caleidoscopio cosmico di colori che infrangono lo spettro della luce; pattern cromatici ad alta radioattività di cui si può sentire l’attrito lirico di organismi terrei ingenuamente ignari delle potenzialità ultra-fisiche dello spazio. Nella composizione è presente un bordone cosmico e degli impulsi spiralitici che si smorzano, tramite effetto delay, e nel cuore del pezzo compaiono suoni graffianti e lirici come se fossero emessi da una materia viva aliena. Il tutto è come se fosse una danza elettromagnetica di una luce policromata che supera qualsiasi campo gravitazionale o altra forza morfica. Mi chiedevo quanto c’è di meditato in Untitled A e quanto fosse dettato al caso. Quanto per voi l’elemento spaziale si combina con quello aleatorio?

“Come dicevo prima non è meditato nulla, facciamo Rec e registriamo. La cosa bella scoperta improvvisando con Devid è che riusciamo ad ascoltarci un po’ alla volta per poi iniziare a dialogare coi suoni completamente allo scuro di quello che potrà accadere. Iniziamo naturalmente e finiamo la sessione quando sentiamo che ci siamo detti tutto. E’ bello che l’ascoltatore si faccia i suoi viaggi e ci trovi le proprie immagini, questo vuol dire che i nostri suoni funzionano. Credo che la nostra musica ci rappresenti come persone, personalmente non sono interessato a indagare e cercare risposte, sono contento e felice che chi l’ascolta la senta viva a modo suo. Quando abbiamo iniziato non abbiamo assolutamente pensato a fare dischi, i dischi sono usciti molto tempo dopo. A un certo punto ci siamo detti che poteva essere bello farli uscire anche per gli altri. Alga Alma non è nato come una band o progetto per suonare in pubblico o per gli altri ma solo per star bene tra noi giocando coi suoni, con quello che ci appassiona e ci piace fare”.

Più terrena è la seconda traccia dell’album che occupa tutto il secondo lato (Untitled B). Il rumore caotico è più palpabile e più organizzato sistematicamente. Sembra che la visuale si diriga in uno scenario alieno ma pseudo-terrestre; c’è più tensione per l’ignoto, con momenti di sospensione, di perplessità per la tacita disapprovazione da parte di quella natura selvaggia. La tensione sale e poi scende, constatando di suoni più distesi, con l’arrivo ad un’oasi dai colori dormienti, e c’è il fascino per qualcosa di imminente ma contemplabile. Quello di Untitled è un viaggio interplanetario tra terreno e ultraterreno, tra forme familiari e ignote. C’è un suono astratto ma in un qualche modo acquisisce una forma che deriva da una antropizzazione di quei timbri. Ma come mai questo viaggio più in senso terreo che caratterizza maggiormente Untitled B?

“Ogni disco di Alga Alma in realtà potrebbe essere lungo 2 ore o forse più, le tracce che abbiamo deciso di mettere sui dischi sono estratti delle intere improvvisazioni. Dopo un po’ di tempo dalle registrazioni, senza pressione ci ritroviamo anche solo per vederci e fare un pranzo insieme, ascoltiamo e individuiamo le parti da mettere su disco. Riascoltiamo anche prima di rivederci separatamente per capire che cosa sia uscito fuori. Quando abbiamo improvvisato non c’è mai stato l’obbiettivo di fare un disco. Infatti ‘Untitled’ è una registrazione live di un concerto diretta-facebook nato in occasione e per festeggiare l’uscita del disco precedente-omonimo, l’autunno scorso in un periodo di zona gialla prima che ci richiudessero di nuovo”.

Alga Alma

Alga Alma. Luca Tanzini (a sinistra), Devid Ciampalini (a destra).

Parliamo del disco precedente, l’omonimo del 2020. Alga Alma ha sonorità più scolpite e artefatte, maggiormente progressive (in senso lato). C’è una maggiore sistematicità nel suono e nei titoli che evocano forme familiari e organiche. Il suono granulare di Non Succede Mai Niente richiama un organismo che si compone su uno schema casuale visto da una prospettiva umana; Il suono grave di Mostro Marino richiama l’ambiente più oscuro e terrestre allo stesso tempo e le sue misteriose creature; Le Immagini sono moti lunari in armonia con il pianeta Terra tramite il suo melodismo atonale e rotondo; e alla fine Gli Oggetti Restano Le Persone Spariscono sono pensieri notturni e i suoi impulsi elettromagnetici neurali trasposti in musica. Un disco più incentrato sull’Uomo e il suo Percorso. Ma come avviene il suo sentiero più strutturato, e il passaggio ad un’improvvisazione più libera verso Untitled?

“‘Alga Alma’ è un disco composto da tre sessioni diverse e comprende la prima in assoluto in cui ci siamo ritrovati io e Devid: ‘Gli Oggetti Restano Le Persone Spariscono’. Le registrazioni sono avvenute in tre luoghi diversi quindi anche con tre stati d’animo diversi. Il materiale più corposo del disco è una sessione a tre dove l’altro componente è stato Flavio Scutti, caro amico musicista e produttore che se non conosci dovresti indagare come stai facendo per Alga Alma. Questa sessione con Flavio si è svolta nell’estate del 2018 non era proprio prevista perché eravamo andati da Devid per registrare delle canzoni nuove di Tab_ularasa, il mio progetto di canzoni folk-punk-dadaista. Dopo aver registrato le canzoni c’è stato tempo di fare una sessione d’improvvisazione solo per divertirci e suonare. Anche in quell’occasione si è creato un fluido naturale unico con la partecipazione speciale esterna di uccellini e galli, se ascolti bene a un certo punto li puoi sentire. C’è da dire che quando abbiamo registrato non siamo mai partiti da una strumentazione fissa e ben precisa, abbiamo sempre usato settaggi e strumenti diversi, nella sessione con Flavio sicuramente si sono generate strutture più complesse, essendo in tre persone invece di due”.

Nel vostro suono ho potuto riscontrare due influenze che per voi saranno fondamentali, ovvero Sun Ra e  My Cat Is An Alien; anche se ci sono sostanziali differenze, tutti e tre giocate con un immaginario spaziale criptico, molto spesso aggiungendoci una buona dose di istrionismo e naiveté,  anche se nel vostro caso posso solo immaginarlo, a cominciare dai collage di Luca che sono in buona parte fedeli a quelle descrizioni. Ma quali sono i reali modelli per Alga Alma? Cosa vi ispira nel creare universi in libertà?

“Ascolto e ho ascoltato tanta musica, certo anche Sun Ra, My Cat Is An Alien non conosco. Per essere sè stessi in ogni tipo di genere di musica o d’arte penso sia importante trovare una propria strada, ovviamente dentro ci sarà anche quello che hai ascoltato con tutte le varie esperienze di vita che hai fatto; però quando suoni devi cercare di essere più libero possibile e cercare di creare uno tuo spazio temporale in un luogo terreno dove non stai pensando assolutamente a quello che fai. Non è semplice e non accade spesso, Sun Ra erano tutti musicisti bravissimi, io non sono un musicista e credo neanche Devid si consideri così”.

Alga Alma

Da sinistra a destra: Flavio Scutti, Luca Tanzini e Devid Ciampalini.

Per concludere speriamo di vedere quanto prima un vostro live, quando il momento lo consentirà. Nel frattempo quali saranno le prossime novità in ambito Alga Alma? 

“Grazie Giovanni per averci contratti e per l’intervista… sì, speriamo di poter fare qualche concerto. Con Alga Alma ne abbiamo fatti pochissimi; non so, forse solo due, se non ricordo male. Suonare dal vivo per noi è più difficile, perché devi riuscire ad isolarti dall’ambiente esterno. C’è un evento concerto e devi suonare per un pubblico, ed è molto più difficile fare delle cose interessanti e lasciarsi completamente andare ma è quello che vorremmo provare a fare un po’ alla volta, come abbiamo deciso di fare i dischi”.

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